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mercoledì 7 luglio 2021

500 mila visualizzazioni per questo blog: senza confini il fascino di don Pino Puglisi



 

Il Vangelo, la mafia, le periferie. Raccogliere memorie e testimonianze,  riflettere sul cammino della Chiesa e della società civile. Attraverso la vita di padre Pino Puglisi - 3P, un uomo dalla fede incrollabile e un maestro di spiritualità, un educatore dei giovani e un punto di riferimento per le famiglie. Ma anche un prete di frontiera che, per non tradire la fedeltà a Cristo e al Vangelo, seppe portare avanti le sue scelte in un territorio dominato dalla mafia. Fino all’estremo sacrificio. 

Il 25 maggio del 2013 la Chiesa lo ha riconosciuto come martire e proclamato beato. Poco dopo è nato questo blog, una iniziativa partita dal basso, non ufficiale, che si è alimentata di contributi e ricordi di amici e devoti, di foto e video, di iniziative e analisi. Centinaia di articoli che ogni giorno vengono consultati e condivisi. Arrivando a 500 mila visualizzazioni. Cioè mezzo milione di visite: accessi via Internet dall'Italia ma anche dagli Stati Uniti, dalla Germania, dal Brasile, da Israele e tanti altri Paesi. Ringraziamo tutti per un traguardo inimmaginabile e che conferma come il fascino della figura di padre Pino non abbia confini.

domenica 27 giugno 2021

Un libro che sembra scritto da don Pino Puglisi


 


Alla Bottega dei Saperi e dei sapori, Piazza Castelnuovo, negozio di Libera a Palermo, si è tenuto un incontro dialogo sul libro "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" (Rizzoli), con le riflessioni di don Pino Puglisi con l'autore, il caporedattore del Giornale di Sicilia  Francesco Deliziosi e Gregorio Porcaro, responsabile di Libera per la Sicilia.

Gregorio Porcaro


"E’ come se padre Puglisi stesso avesse scritto un libro - dice Deliziosi - Il volume raccoglie infatti i suo scritti più significativi, le sue riflessioni, molte inedite. Ho raccolto tutto questo materiale, con una serie di testimonianze per riflettere su Padre Puglisi alla vigilia della visita di Papa Francesco a Palermo. E' un lavoro che regala molti spunti per sapere chi fosse in realtà Padre Puglisi, con omelie, lettere e appunti. Un punto di partenza per scoprire il mondo di padre Puglisi con uno strumento che prima non c’era".



Nella prefazione l'arcivescovo di Palermo, don Corrado Lorefice consiglia la lettura a tutto il clero "di un volume prezioso"

Ecco il servizio in onda su Tgs




Pignatone: le denunce dei Papi bruciano per la mafia

 

Giovanni Paolo II con padre Pino Puglisi

“Poverino che era... A parte quella ‘sbrasata’ fatta ad Agrigento, pesante verso tutti i siciliani…”. Le parole sono quelle di un capo clan siciliano, intercettate nel 2005. Erano i giorni in cui in mondovisione venivano trasmesse le immagini dei funerali di Giovanni Paolo II. La “sbrasata” (in gergo la “sparata”), era il vigoroso appello – “Mafiosi, convertitevi!” – lanciato dal Papa polacco nel 1993 nella Valle dei Templi di Agrigento. Un segno che quella denuncia non finì al vento, ma dopo dieci anni bruciava ancora nell’animo dei mafiosi. 

Puglisi, Livatino, Spoto: 3 martiri siciliani dono di Dio




 CATANZARO L’esempio dei martiri della fede e della giustizia come un richiamo a fare il proprio dovere e la propria parte avendo come stelle polari e morali i valori dell’onestà, della legalità, della solidarietà, dell’impegno sociale e civile, perché è nella normalità, fondata su questi valori, che si racchiude la santità. È questo il messaggio emerso dal convegno promosso dal Centro per gli studi etici, sociali, giuridici e religiosi dell’Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace guidata da monsignor Vincenzo Bertolone, convegno tenuto nella Basilica dell’Immacolata del capoluogo. “Il secolo dei nuovi martiri”, il titolo del dibattito che ha acceso i riflettori su tre grandissime figure di beati, Don Pino Puglisi, padre Francesco Spoto e il giudice Rosario Livatino, martiri della fede e della giustizia, raccontati nella forza della loro testimonianza da autorevoli interventi, moderati da Saverio Candelieri, dirigente scolastico nell’Iis “Ferrari” di Chiaravalle Centrale, Il convegno è stato a tutti gli effetti anche il “battesimo” del Centro studi, le cui finalità sono state illustrate da Luigi Mariano Guzzo, docente di storia del diritto canonico e dei bene ecclesiastici dell’Umg di Catanzaro: «Il Centro – ha spiegato Guzzo – nasce dalla volontà dell’arcivescovo Bertolone che intende contribuire al rilancio e allo sviluppo del territorio a partire da forti basi spirituali».

venerdì 7 maggio 2021

Un murale di 9 metri per don Pino nella piazza dove venne ucciso




Murales a Palermo per colorare la città e non dimenticare. Un progetto d’arte contemporanea che consiste in un "programma di interventi urbani". Sono diversi in questi giorni i murales che campeggiano in diverse strade di Palermo e che raffigurano personaggi simbolo della città come Giovanni Falcone o padre Pino Puglisi, uccisi entrambi dalla mafia.

Puglisi e Livatino, i vescovi fanno autocritica: non siamo ancora all'altezza

La tomba di don Puglisi in cattedrale a Palermo

giovedì 6 maggio 2021

Livatino martire: odiato dalla mafia anche per la sua fede

 


di Francesco Deliziosi

Rosario Livatino è il primo magistrato a essere proclamato Beato e la seconda vittima della mafia, dopo don Pino Puglisi, a diventare un martire della cattolicità. Bastano queste due indicazioni perchè anche i più distratti lettori percepiscano che un pezzo di storia ci sta passando sotto gli occhi. Quale è il significato della beatificazione di domenica 9 maggio ad Agrigento? Come si è arrivati a questa decisione? E' la forzatura di una Chiesa che va in cerca dei propri eroi antimafia o si inserisce in un percorso più ampio di maturazione ecclesiale di cui anche gli osservatori laici dovranno tenere conto?

giovedì 22 aprile 2021

ll settimo colpo (Catarsi di Livatino, un eroe dei nostri tempi)

 



di Pina D’Alatri

Un testo intenso di grande spessore morale, ricco di pathos, cosparso del sale della saggezza, illuminato dalla “Parola” di Cristo che risuona in eterno (“Vi mando come pecore in mezzo ai lupi”), la recente opera dello scrittore e avvocato Michele Barbera (“Nessun uomo è luce a se stesso”, Il martirio di Rosario Angelo Livatino in odium fidei et iustitiae, Gianmarco Aulino Editore, Sciacca 2020 pagg. 142).

mercoledì 21 aprile 2021

La nuova intercettazione: per la mafia don Pino scomodo anche da morto



Don Pino a una manifestazione antimafia a Brancaccio


di Francesco Deliziosi

Padre Pino Puglisi continua a essere una spina nel fianco per la mafia a quasi 28 anni di distanza dall'omicidio. Tanto che persino la beatificazione del sacerdote provoca rabbia, la proclamazione del suo martirio da parte della Chiesa viene pesantemente criticata.

domenica 7 marzo 2021

Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto



di Francesco Deliziosi 

Nei giorni delle minacce, padre Pino Puglisi si trovò al tavolo di una pizzeria con i suoi collaboratori. La paura si toccava con mano dopo gli attentati. A fine giugno 1993 erano state incendiate nella stessa notte le porte di casa di tre volontari del Comitato intercondominiale di Brancaccio. 

domenica 17 gennaio 2021

Mafia, una lotta infinita. In nome di don Pino Puglisi




Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo di Stefano Bardi su don Pino Puglisi. 

L'autore, nato a Chiaravalle (Ancona), operatore socio sanitario dal 2016, è appassionato fin dalla giovane età di letteratura e scrittura, da lui ritenute cure per il corpo e la mente. Tali interessi gli permettono di collaborare alla Rivista di Poesia e Critica Letteraria "Euterpe", al settimanale di politica, cultura e attualità Il SudEst (dal 2015 al 2020), al giornale online di attualità e cultura Tellusfolio, alla rivista online di cultura Lo Specchio (dal 2018 al 2020), al settimanale d'informazione della Diocesi di Jesi Voce della Vallesina, a blog poetico-culturali e a eventi culturali. 



di Stefano Bardi

martedì 12 gennaio 2021

Livatino sarà beato come martire: ecco perché non è una forzatura

 


di Francesco Deliziosi


Il giudice Rosario Livatino sarà proclamato beato. La Congregazione vaticana per le Cause dei Santi è arrivata a questa conclusione e Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto. La motivazione della beatificazione sarà la stessa di don Pino Puglisi: il magistrato è stato ucciso "in odium fidei". Per far tacere la sua fede. Come il sacerdote, diventerà quindi un martire della Chiesa cattolica.

La causa di beatificazione è passata attraverso la raccolta degli scritti di Livatino, delle testimonianze di familiari e amici, l'esame di interventi e comportamenti del magistrato ucciso dalla mafia nel 1990. Dopo la fase diocesana ad Agrigento, in cui il postulatore è stato don Giuseppe Livatino, l'incartamento è passato in Vaticano dove l'iter è stato curato e portato a termine da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro. E' lo stesso postulatore che ha completato la causa di don Pino Puglisi.

lunedì 5 ottobre 2020

Un audiolibro per ricordare don Pino e le sue parole



 


Nella sede della Caritas Italiana a Roma è stato presentato lunedì 5 ottobre il nuovo audiolibro della collana Phonostorie, intitolato “Me l'aspettavo!”, su testi di padre Pino Puglisi, prodotto dalla Rete Europea Risorse Umane (Rerum) in collaborazione con la stessa Caritas. Si tratta di un importante supporto per approfondire il pensiero del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, da utilizzare nelle scuole o per attività nelle parrocchie e con le associazioni, oltre che prezioso aiuto per le persone non vedenti.

L'audiolibro, che sarà presentato il 21 ottobre anche a Palermo, si avvale di una introduzione, firmata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo definisce “mite pastore di Brancaccio, amico dei poveri e dei diseredati, che indicava un orizzonte destabilizzante per gli interessi della mafia: la speranza. Strappava così i giovani dal giogo delle cosche e della droga, insegnava l’autentica amicizia e la non violenza, predicava che una società diversa, più giusta e più solidale, era possibile. Per questo i mafiosi decisero di ucciderlo”. La Repubblica Italiana lo ha quindi iscritto tra i suoi eroi civili, morti per affermare i valori costituzionali della solidarietà e della legalità.

giovedì 10 settembre 2020

Un esorcista rivela: Borsellino e don Puglisi davano fastidio pure a Satana



Un esorcista rivela: Borsellino dava fastidio pure a Satana. E' una delle rivelazioni contenute nel nuovo libro del vaticanista Fabio Marchese Ragona. E si parla anche di don Pino Puglisi e del giudice Livatino

 

domenica 6 settembre 2020

Le manifestazioni a 27 anni dall'omicidio


 

Il 15 settembre del 1993 veniva ucciso dalla mafia don Pino Puglisi. A 27 anni dal delitto la Diocesi di Palermo e il Centro di accoglienza Padre Nostro, nonostante i problemi legati al Covid, hanno voluto comunque organizzare un cartellone di appuntamenti per fare memoria del suo sacrificio. Tutte le iniziative verranno allestite nel rispetto delle norme di sicurezza e dovranno essere osservate le regole sul distanziamento anche per la celebrazione in cattedrale martedì 15 settembre, quando alle 18 mons. Corrado Lorefice celebrerà la messa. Ecco il dettaglio delle manifestazioni.

sabato 11 luglio 2020

Da sconosciuto prete di periferia agli altari




di Francesco Deliziosi

Da sconosciuto prete di periferia a Beato della Chiesa cattolica, citato più volte da tre Papi in Sicilia. Padre Pino Puglisi, 3P per i suoi giovani, si sarebbe di certo schermito, opponendo uno dei suoi proverbiali sorrisi a cotanto omaggio ecclesiale. Nella sua modestia avrebbe preferito restare tra i suoi bambini di Brancaccio piuttosto che ascendere agli altari. Infatti, quando qualcuno gli si avvicinava chiamandolo "monsignore...", rispondeva: "Monsignore lo dici a tuo padre", anzi "a to' patri". Ma i mafiosi che lo affrontarono sotto casa il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, non gli diedero scelta, uccidendolo con un colpo alla testa.

domenica 14 giugno 2020

Patronaggio: la lezione di don Pino, ridare dignità alle persone oppresse dalla mafia


In una importante intervista di approfondimento all'Osservatore Romano, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio (che condusse le indagini sull'omicidio di don Pino insieme con il collega Lorenzo Matassa) analizza la lezione del sacerdote: ridare dignità alle persone è la migliore lotta contro la mafia. E parla anche di un suo incontro con Papa Francesco. Ecco il testo

venerdì 22 maggio 2020

Padre Puglisi voleva una via intitolata a Falcone e Borsellino




Per gentile concessione della casa editrice Rizzoli, pubblichiamo un brano del libro "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto", dedicato al ricordo che don Pino Puglisi volle organizzare nel '93 per Falcone e Borsellino, arrivando a proporre di intitolare ai due magistrati una strada di Brancaccio. Don Puglisi partecipò anche ai funerali delle vittime della stagione delle stragi nel '92 e portò i suoi ragazzi in via Notarbartolo al lunghissimo corteo che si organizzò un mese dopo il massacro di Capaci. Per lui i due magistrati erano un esempio da tenere sempre vivo nel cuore.

venerdì 1 maggio 2020

Un filo rosso da don Puglisi a Papa Francesco



di Francesco Deliziosi
Don Pino Puglisi, la prima vittima della mafia a diventare beato in quanto martire, fu ucciso nel 1993 sotto casa, in piazzale Anita Garibaldi. Era il giorno del suo 56° compleanno. I processi penali e la causa di beatificazione hanno messo in luce un movente ben preciso: la sua colpa fu di essere un grande evangelizzatore e un educatore dei giovani. La mafia ebbe paura del fatto che «si portava i picciriddi cu iddu» (i bambini con lui) e «predicava tutta a iurnata» (predicava tutto il giorno). Parole del boss Leoluca Bagarella, riferite da collaboratori di giustizia.

mercoledì 11 dicembre 2019

Ficarra e Picone, il vero messaggio del Natale




di Francesco Deliziosi

"Dio ama sempre tramite qualcuno": potrebbe essere questa famosa frase di padre Pino Puglisi la morale per comprendere il messaggio di Natale (del vero Natale) che vogliono lanciarci Salvo Ficarra e Valentino Picone col loro nuovo film, nelle sale dal 12 dicembre. E' il loro primo "cinepattone", cioè il primo film natalizio, il primo film girato all'estero (in Marocco) e con un budget superiore al consueto (alle spalle c'è Medusa che produce con Attilio De Razza/Tramp Limited). Ma Ficarra e Picone non hanno rinunciato in "Il primo Natale" alla loro cifra stilistica e al loro carisma: si ride tanto, c'è la Sicilia che fa capolino da tantissime parti, c'è l'attualità e la satira politica (il dramma dei migranti).