lunedì 5 ottobre 2020

Un audiolibro per ricordare don Pino e le sue parole



 


Nella sede della Caritas Italiana a Roma è stato presentato lunedì 5 ottobre il nuovo audiolibro della collana Phonostorie, intitolato “Me l'aspettavo!”, su testi di padre Pino Puglisi, prodotto dalla Rete Europea Risorse Umane (Rerum) in collaborazione con la stessa Caritas. Si tratta di un importante supporto per approfondire il pensiero del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, da utilizzare nelle scuole o per attività nelle parrocchie e con le associazioni, oltre che prezioso aiuto per le persone non vedenti.

L'audiolibro, che sarà presentato il 21 ottobre anche a Palermo, si avvale di una introduzione, firmata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo definisce “mite pastore di Brancaccio, amico dei poveri e dei diseredati, che indicava un orizzonte destabilizzante per gli interessi della mafia: la speranza. Strappava così i giovani dal giogo delle cosche e della droga, insegnava l’autentica amicizia e la non violenza, predicava che una società diversa, più giusta e più solidale, era possibile. Per questo i mafiosi decisero di ucciderlo”. La Repubblica Italiana lo ha quindi iscritto tra i suoi eroi civili, morti per affermare i valori costituzionali della solidarietà e della legalità.


Anche nelle parole del cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, che ha curato la prefazione, viene sottolineata l’efficace azione pastorale del sacerdote siciliano legata al sottrarre le nuove generazioni “alle suggestioni allettanti e perverse della criminalità e della mentalità mafiosa”, impegnato a diffondere “una cultura diversa, per il recupero religioso, morale, familiare, culturale e sociale del quartiere malfamato”. Anche il porporato - che diede il via nel 1998 alla causa di beatificazione - evidenzia le radici profonde, nella fede, di questa forza: “Era pienamente convinto che la fede in Gesù, il Figlio di Dio, vince i mali sociali del mondo, anche le più perverse e antievangeliche strutture di peccato come la mafia. E l’ha combattuta da sacerdote e con le armi proprie del sacerdote, con le risorse più feconde della fede: la Parola, i Sacramenti, la formazione delle coscienze, la denuncia coraggiosa dei crimini mafiosi e l’invito alla conversione del cuore, senza lasciarsi intimidire e fermare dalle minacce. Avevano tentato, i mafiosi, di chiudergli la bocca uccidendolo. Ma hanno ottenuto l’effetto contrario. Perché egli ora è più vivo di prima. E per questo parla. Parla ancora. Parla più forte. Parla a tutti”. “Parla - prosegue il cardinale De Giorgi - con la voce del sangue, che non potrà mai essere soffocata e che la Beatificazione ha reso più eloquente e perenne: ricorda a tutti che la Chiesa sulla via che conduce da Cristo all’uomo non può essere fermata da nessuno. Neppure dalla mafia”.

Il comunicato della Caritas che presenta l'iniziativa sottolinea: “Sia nella veste di animatore vocazionale prima, che in quella di parroco di uno dei quartieri più a rischio di Palermo poi, padre Puglisi ("3P" come amava definirsi) è stato non solo un attento lettore della realtà nella quale si trovava a vivere, ma si è comportato da vero antidoto provocatore, semplicemente con la sua prassi, nei confronti della mentalità mafiosa. Una lotta portata non "contro" (ha sempre rifiutato l’appellativo di "sacerdote anti-mafia"), ma a favore: dei sopraffatti, dei poveri, dei senza lavoro, e soprattutto dei giovani, o meglio dei giovanissimi. Diceva di sé: «non sono contro nessuno, ma "per" tutti».

La presentazione nella sede di via Aurelia, con collegamenti da remoto, è stata introdotta e moderata dal direttore di Tv 2000 Vincenzo Morgante, che ha ricordato la sua intervista con don Pino, realizzata proprio a Brancaccio, uno dei pochi filmati che ci resta del sacerdote ucciso. E il giornalista ha sottolineato l'impatto con la sua vita derivato dalla conoscenza con il martire.

Il presidente della Caritas, mons. Carlo Radaelli, e il direttore della Caritas, don Francesco Soddu, hanno inquadrato l'iniziativa nel doveroso omaggio della Chiesa a un sacerdote che ha dedicato tutto se stesso alla cura dei poveri e dei giovani delle periferie. Un modo per far risuonare ancora la sua parola, la sua voce, nonostante il tentativo della mafia di metterlo a tacere 27 anni fa. Il vicedirettore della Caritas di Palermo, don Sergio Ciresi, ha portato la testimonianza della sua devozione al Beato e il racconto dell'impegno lungo le strade della città, non ultima la gestione dell'emergenza Covid che ha colpito le sedi della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, strutture che raccolgono gli ultimi di Palermo e tantissimi migranti.

Roberto Tietto, presidente di Rerum, e Mite Balduzzi, direttore artistico di Rerum, hanno presentato l'audiolibro che è il 23° della serie. I testi scelti sono dedicati agli anni di Brancaccio ma anche all'esperienza dei campi scuola. C'è il testo del Padre nostro del "picciotto" contrapposto a quello della tradizione. Tra le chicche un vivido ritratto di Gesù che don Puglisi fa per le riunioni dei suoi ragazzi. Tra gli attori che leggono i testi Paolo Bonacelli (presente e commosso alla presentazione) e Luigi Lo Cascio. "Questo lavoro non sarebbe stato possibile - ha detto Balduzzi sorridendo e ringraziando - senza i libri di Francesco Deliziosi, che abbiamo saccheggiato...".

Il giornalista Deliziosi, collegato da Palermo, è autore per Bur-Rizzoli della biografia "Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" e di "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" che raccoglie per la prima volta tutti i testi e gli scritti del sacerdote-martire. Nel suo intervento Deliziosi ha ricordato il carisma di educatore di don Pino, conosciuto tra i banchi del ginnasio, e i tre anni trascorsi a Brancaccio fino al periodo delle minacce e del delitto. "Dopo 27 anni dobbiamo passare dalla cronaca alla storia. - ha detto il giornalista - Padre Puglisi è conosciuto quasi esclusivamente come prete di strada ma bisogna invece restituirgli la sua statura di profeta, la preparazione intellettuale di prim'ordine, la capacità di padroneggiare psicanalisi e terapia di gruppo, la sua visione di una Chiesa moderna, circolare e non piramidale, aliena da ogni clericalismo".  

La registrazione integrale della presentazione si trova a questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=IeLIvCZQ6dU


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