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sabato 9 gennaio 2016

PADRE PINO PUGLISI: L'ELOGIO LAICO DEI GIUDICI NELLE MOTIVAZIONI DELLE SENTENZE


Uno striscione affisso davanti alla chiesa di San Gaetano @Shobha.
Due processi penali paralleli, contro esecutori e mandanti mafiosi, chiusi con una raffica di ergastoli; le condanne sono state rese poi definitive dalla Corte di Cassazione: questo il bilancio delle inchieste sull'omicidio di padre Pino Puglisi. 
Stanno scontando la condanna a vita i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano (i mandanti) e Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro, Luigi Giacalone, tutti detenuti. I due esecutori materiali (Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza) sono oggi collaboratori della giustizia e godono dei benefici di legge
Dagli atti dei due processi emergono riflessioni molto interessanti che testimoniano come le ricostruzioni della figura di padre Pino fatte in Aula da amici e testimoni abbiano colpito al cuore anche i magistrati. I quali, nelle motivazioni delle sentenze, esprimono convinzioni e analisi che sono un elogio laico della figura del sacerdote-martire.  

martedì 15 dicembre 2015

PADRE PUGLISI E MONS. INSERRA: GIORNATA DELLA MEMORIA A MONTAGNAREALE

Mons. Alfio Inserra
Due sacerdoti con il pallino della comunicazione e dei giovani: padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993, e mons. Alfio Inserra, scomparso nel 2011. Per loro a Montagnareale (Patti) una giornata della memoria giovedì 17 dicembre. A mons. Inserra verrà intitolata la biblioteca. L'incontro vale anche come corso di formazione per i giornalisti. Ecco il comunicato degli organizzatori (Federazione settimanali cattolici e Unione stampa cattolica in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti).

sabato 5 dicembre 2015

LOREFICE E' ARCIVESCOVO: DON PUGLISI TESTIMONE DEL VANGELO E DELL'ACCOGLIENZA


Mons. Corrado Lorefice ha voluto ricordare ancora una volta don Pino Puglisi nel discorso alla città di Palermo pronunciato ieri a piazza Pretoria - visibilmente commosso - prima dell'ordinazione episcopale. Ne ha poi parlato ancora dopo la cerimonia ed è rimasto in preghiera presso l'altare della Cattedrale che accoglie le spoglie del Beato in una tomba a forma di spiga di grano. Nel suo primo discorso davanti a Palazzo delle Aquile il nuovo arcivescovo ha voluto inserire anche un significativo (e laico) richiamo alla nostra Costituzione a proposito dell'uguaglianza sociale dei cittadini. In questo aderendo a quella passione per il riscatto sociale degli emarginati che fu uno dei tratti caratteristici dell'impegno di padre Puglisi che "ci ha fatto capire che cosa significhi testimoniare semplicemente il Vangelo come parola dell’accoglienza di tutti". Ecco il testo integrale dell'intervento di mons. Lorefice. O meglio di don Corrado, come vuole continuare a farsi chiamare.


Discorso alla Città di Palermo
di S.E.R. Mons. Corrado Lorefice
Piazza Pretoria 5 dicembre 2015


Ben trovati. Buonasera a tutti. A tutti giunga questo mio saluto. E’ il nostro primo incontro, carissimi fratelli e amici di Palermo. Qui la città intera oggi converge, rappresentata in tutte le sue istituzioni, a cui ricambio l’accoglienza affettuosa, e che ringrazio nella persona del Sindaco Leoluca Orlando. I nostri occhi sono ricolmi di gioia e di gratitudine. 

domenica 22 novembre 2015

MONS. PENNISI: VIA I MAFIOSI DALLE CONFRATERNITE

Mons. Michele Pennisi



 Una retata di mafia azzera il mandamento di Corleone che si stava riorganizzando. E' l'occasione per una nota dell'Arcivescovo di Monreale Michele Pennisi (Corleone rientra nel territorio della sua diocesi) che torna a ribadire il pieno sostegno agli inquirenti e come la Chiesa sia definitivamente in campo per contrastare la mafia attraverso l'evangelizzazione. Anche con scelte nette e di rottura come l'esclusione dei mafiosi e dei collusi dalle confraternite. Ecco la nota.

martedì 17 novembre 2015

LOREFICE: NO A PRETI FUNZIONARI

Mons. Lorefice con un gruppo di seminaristi a Palermo

Prima messa a Palermo per il nuovo arcivescovo, Corrado Lorefice, in attesa dell'insediamento del 5 dicembre. E come sede il seminario, per rimarcare l'impegno vocazionale per il quale si è speso "don Corrado" così come il suo maestro, padre Pino Puglisi. Entrambi infatti sono stati per lunghi anni responsabili del Centro regionale vocazioni (Crv). Ben precise le indicazioni date ai giovani che aspirano a diventare sacerdoti: alla Chiesa non servono preti funzionari, ma occorre essere testimoni di Dio. Non sappiamo se la citazione da parte di Lorefice sia voluta, ma queste frasi riecheggiano parole proprio di padre Puglisi che, in un appunto del 1967, scriveva una riflessione divenuta tra le più famose: «Quale lo scopo della formazione impartita dal seminario? Quale tipo di prete vogliamo formare? Preti consapevoli della loro identità ontologica ed operativa, dinamica, uomini maturi, formati di tutte le qualità che fanno una personalità umana perfetta… Non vogliamo preti a mezzo servizio, non vogliamo preti funzionari, burocrati, vogliamo un testimone delle realtà soprannaturali». (francesco deliziosi)

domenica 8 novembre 2015

I PARROCI DI BAGHERIA: NO AL RACKET, SOLIDARIETA' A CHI DENUNCIA IL PIZZO

Manifestazione contro la mafia a Bagheria

A Bagheria la Chiesa scende in campo al fianco dei 35 imprenditori e commercianti che hanno denunciato le richieste di pizzo, permettendo alla magistratura di emettere 22 ordini di custodia contro il racket delle estorsioni. Il documento che riportiamo è stato letto domenica 8 novembre 2015 durante le messe in tutte le parrocchie di Bagheria. Oltre a dare solidarietà a chi ha saputo rompere il muro dell'omertà, i parroci invitano i mafiosi alla conversione. Tra gli ispiratori del documento c'è don Francesco Michele Stabile, storico della chiesa, parroco a San Giovanni Bosco e coordinatore della commissione per l'istruttoria della causa di beatificazione di don Puglisi.

giovedì 5 novembre 2015

DON CORRADO: IO, ARCIVESCOVO PER INTERCESSIONE DI PADRE PUGLISI



«Se vogliamo una città che stia bene, dobbiamo ripartire dai più deboli». Si sente già palermitano monsignor Corrado Lorefice (anche se preferisce un «don Corrado» più colloquiale), nuovo arcivescovo di Palermo, che a un mese esatto dal suo insediamento in diocesi fissato per il 5 dicembre, parla per la prima volta a tutto campo della sua nuova missione. Dell’ansia per la nomina a sorpresa, ma anche del legame con il «mio don Pino», a cui ha dedicato un bel volume. La casula rossa indossata per la beatificazione di padre Puglisi «la tengo come una reliquia». Ieri in Vaticano ha fatto il giuramento previsto per i nuovi vescovi e ha incontrato Papa Francesco: «È stato amabilissimo con me, mi ha detto cose bellissime che porto nel cuore».

martedì 3 novembre 2015

DON LOREFICE: SE DITE CHE HO FATTO CARRIERA MI VOLETE MALE!

Don Corrado Lorefice (a sinistra) . A destra il vescovo di Noto Antonio Staglianò
"Se dite che sto facendo carriera, mi volete male!" Ecco l'omelia pronunciata da don Corrado Lorefice nella sua chiesa di San Pietro a Modica per il 1° novembre. Un modo per presentare il suo punto di vista: essere diventato arcivescovo di Palermo (si insedierà il 5 dicembre prossimo) per lui è un nuovo, gravoso servizio. E lui vuole essere il servo di tutti, soprattutto dei poveri e degli ultimi, ai quali - commentando le Beatitudini - dedica alcuni passaggi significativi dell'omelia. Non a caso don Corrado Lorefice ha voluto ricordare lo spirito di servizio del Beato Giuseppe Puglisi, esclamando subito dopo la sua nomina: "E' sua la colpa!"

Omelia di don Corrado Lorefice
1 novembre 2015 – san Pietro

Mi piacerebbe che oggi come allora lo sguardo del Signore Gesù si posasse su di noi.

DON STABILE: FINALMENTE LA RIBELLIONE ANTIRACKET ARRIVA A BAGHERIA

Don Francesco Michele Stabile
Trentasei tra imprenditori e commercianti con le loro dichiarazioni contribuiscono a una retata antiracket con 22 ordini di custodia. Si sgretola il muro dell'omertà. Succede a Bagheria, alle porte di Palermo, una realtà storicamente segnata dal dominio delle cosche che si passavano in "staffetta" le vittime del pizzo. Ecco una intervista a don Francesco Michele Stabile, parroco in una zona periferica di Bagheria, storico della Chiesa e coordinatore della commissione diocesana che istruì la causa di beatificazione di don Giuseppe Puglisi.

«La gente ha finalmente capito da che parte stare e poi la mafia locale fa meno paura di prima». Don Francesco Michele Stabile, parroco di San Giovanni Bosco a Bagheria, mostra la compiaciuta soddisfazione di chi da oltre trent’anni si batte per il cambiamento e ora comincia a vedere le prime luci accendersi e brillare. Sacerdote nella trincea sociale di Bagheria, storico della Chiesa, don Stabile conosce di cosa è capace la violenza mafiosa, in un territorio che era conosciuto, assieme a Casteldaccia e Altavilla, come il triangolo della morte.

martedì 27 ottobre 2015

MONS.LOREFICE ARCIVESCOVO DI PALERMO NEL SEGNO DI PADRE PINO PUGLISI

Mons. Corrado Lorefice

di Francesco Deliziosi
Da semplice parroco ad arcivescovo di Palermo. La nomina a sorpresa voluta da Papa Francesco è arrivata. Segnerà la storia della Chiesa siciliana. E le prime parole inviate per email da mons. Corrado Lorefice al suo predecessore, il cardinale Paolo Romeo, hanno già indicato una linea pastorale ben precisa con l'attenzione ai "piccoli, agli umili, ai poveri", ai quali occorre donarsi senza aspettarsi nulla in cambio, senza mirare a ricavarne "un aumento di potere" (citazione da don Giuseppe Dossetti).
E' la linea di Papa Bergoglio, ma anche quella di padre Pino Puglisi, al quale il neo arcivescovo è devotissimo. Nel suo messaggio mons. Lorefice ha voluto sottolineare: "Ho il cuore ancora pieno di stupore per l'inattesa nomina...Ringrazio la Provvidenza che mi ha fatto incontrare don Pino Puglisi e collaborare con lui al Centro regionale vocazioni, in una pastorale attenta a valorizzare tutte le vocazioni". Facendo la scelta ben precisa di essere "il più piccolo e il servo di tutti". Con una preghiera molto significativa, Lorefice ha infine affidato il suo ministero a Maria, a Santa Rosalia e al Beato Puglisi.
Padre Pino Puglisi

mercoledì 14 ottobre 2015

MONS. PENNISI: ALT AGLI "INCHINI AMBIGUI" DELLE PROCESSIONI

Un vento di trasparenza e legalità si fa strada nella Chiesa e punta a ripulire l'annoso scandalo delle confraternite inquinate e degli "inchini" delle processioni, cioè la sosta davanti alle case dei boss, utilizzata per rendere omaggio al padrino di turno. Dopo la dura presa di posizione di Papa Francesco, nei giorni scorsi i vescovi calabresi hanno approvato un documento che disciplina l'infuocata materia e pone una serie di divieti. Potete leggere l'articolo cliccando qui
Non è un caso che il presidente dei vescovi calabresi sia mons. Vincenzo Bertolone, postulatore della causa per il riconoscimento del martirio di padre Pino Puglisi. Tra le scelte dirompenti prese dal sacerdote a Brancaccio ci fu anche quella di cambiare il percorso della processione proprio per evitare l'"inchino". L'articolo relativo lo trovate cliccando qui (da Avvenire)
Adesso anche in Sicilia si moltiplicano le prese di posizione sulla questione. L'ultima arriva da mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e con una lunga esperienza in materia (in passato ha anche ricevuto minacce). Ecco qui sotto l'articolo:  

martedì 6 ottobre 2015

CON I SOLDI DI DON PUGLISI I SUOI KILLER VINSERO AL LOTTO


Gaspare Spatuzza al momento dell'arresto

Gaspare Spatuzza gli tolse il borsello dalle mani e disse: "Padre, questa è una rapina". Padre Puglisi sorrise ai suoi assassini e disse "Me l'aspettavo!". Salvatore Grigoli gli sparò alla testa. Questa la ricostruzione dell'agguato del 15 settembre 1993 in piazzale Anita Garibaldi da parte dei due killer oggi collaboratori della giustizia. Quel borsello rimase nelle mani del commando che si allontanò rapidamente dal luogo dell'agguato. Il loro obiettivo, infatti, era inscenare una rapina e depistare le indagini sul delitto.
Da quel borsello Spatuzza prelevò le marche della patente del sacerdote (utili per contraffare qualche documento) e due banconote da centomila lire, un'offerta che il sacerdote aveva avuto quel giorno per il Centro Padre Nostro. Che fine fecero quei soldi? Ora Spatuzza rivela che furono giocati al lotto e con successo. 

IL BLOG SU PADRE PUGLISI OLTRE LE 40 MILA VISUALIZZAZIONI.ECCO GLI INDICI


Oltre quarantamila visualizzazioni per il blog che state leggendo, il primo dedicato a padre Pino Puglisi. Arrivati a questo traguardo, è d'obbligo un ringraziamento per tutti i lettori che ci hanno seguito dal primo momento, circa un anno fa, o si sono aggiunti lungo la strada. In poco tempo questo blog è diventato il principale punto di riferimento su internet per chi vuole approfondire la figura del sacerdote-martire. Attraverso i suoi scritti in via di pubblicazione, le testimonianze di chi l'ha conosciuto, le news sulle iniziative che man mano si organizzano per ricordarlo.

giovedì 17 settembre 2015

BERTOLONE: PADRE PINO PUGLISI? NON RENDIAMO INUTILE LA MORTE DI UN PROFETA

La folla alla cerimonia di beatificazione: 25 maggio 2015

In un articolo pubblicato sull'Osservatore Romano, mons. Vincenzo Bertolone mette in guardia da un rischio ben preciso in questi giorni di commemorazioni per l'anniversario dell'uccisione di padre Pino Puglisi: ridurre il suo insegnamento alla quiete e all'umiltà, spegnendo la sua voce di profeta che si ricollega alla tradizione purissima della fede e del coraggio dei martiri dei primi secoli del Cristianesimo. Ma anche a un'altra grande figura: mons. Oscar Romero.


di Vincenzo Bertolone

postulatore della causa di beatificazione e arcivescovo di Catanzaro

venerdì 4 settembre 2015

PROCESSIONI, FESTE E FUNERALI: DECALOGO ANTIMAFIA DEI VESCOVI CALABRESI

"Una proposta seria per passare dalle parole ai fatti nella lotta alla criminalità": il neo-presidente dei vescovi calabresi, mons. Vincenzo Bertolone, ha definito così il documento "Per una nuova evangelizzazione della pietà popolare" elaborato per mettere un freno a infiltrazioni criminali nel cuore dei riti cristiani. Si tratta di una svolta epocale che è auspicabile che venga recepita anche dalle altre chiese locali a partire da quella siciliana.
Mons. Vincenzo Bertolone, presidente dei vescovi calabresi

domenica 23 agosto 2015

DOCUMENTI/FUNERALI DEL BOSS, L'ARTICOLO DI CONDANNA DELL'OSSERVATORE ROMANO

L'Osservatore Romano ha ricordato la ferma presa di posizione contro la mafia di Papa Bergoglio

Massima prudenza e discernimento perché il funerale non sia strumentalizzato e non diventi "uno scandalo". Sulla polemica per le esequie del patriarca della famiglia Casamonica a Roma interviene l'Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano. E, in maniera molto significativa, affida il giudizio sulla vicenda a una intervista con monsignor Vincenzo Bertolone, postulatore della causa per il riconoscimento del martirio di padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia. L'articolo ricorda anche la ferma presa di posizione di Papa Bergoglio a Sibari, dove ha ricordato che gli appartenenti a organizzazioni criminali sono scomunicati, concludendo che con questi pronunciamenti "non ci sono zone d'ombra". Ribadita anche l'incompatibilità tra mafia e Vangelo. Nel corso dell'articolo si riportano anche dichiarazioni nette di condanna sull'episodio di don Luigi Ciotti e di monsignor Giancarlo Bregantini, ricordando come stiano venendo fuori pesanti responsabilità da parte delle istituzioni civili.


domenica 19 luglio 2015

REGISTA FRANCESE A PALERMO: GIRERA' UN DOCUMENTARIO SU PADRE PINO PUGLISI

La regista francese Emmanuelle Nobecourt-Burel

Sopralluoghi e colloqui a Palermo in questi giorni di metà luglio per Emmanuelle Nobecourt-Burel, regista parigina. Per conto del secondo canale della tv statale francese realizzerà un documentario di mezz'ora su padre Pino Puglisi. L'iniziativa fa parte di una mini-serie in quattro puntate dal titolo "I Cristiani che resistono" e andrà in onda tra le trasmissioni di argomento religioso che vengono realizzate da quel canale. 

domenica 5 luglio 2015

“L’ULTIMO SORRISO”: IL PRIMO DOCU-FILM SU PADRE PINO PUGLISI

La regista Linda Ferrante e il commissario Sergio Quartana

“L’ultimo Sorriso” è il titolo del primo docufilm sulla vita di Padre Pino Puglisi. Da un’idea del Commissario Sergio Quartana, presidente dell’Associazione Culturale della Polizia Municipale di Palermo, in collaborazione con la giovane regista palermitana Linda Ferrante, direttrice della “Cosmo Cinematografia“, nasce a Palermo un nuovo progetto cinematografico. 
“Con la realizzazione del film documentario su Padre Pino Puglisi – afferma Quartana – cercheremo di far conoscere alla gente il lato spirituale ed umano di quest’uomo che è stato un’importante figura per la nostra terra. Lui non solo si è opposto alle ripetute minacce della mafia, ma soprattutto è riuscito a sviluppare importanti attività che hanno portato ad un evidente miglioramento e ad un cambiamento radicale tra i giovani del quartiere Brancaccio di Palermo”.
La sceneggiatura è stata interamente scritta dalla regista in soli due mesi, dopo una serie di incontri ed una lunga raccolta di testimonianze anche da parte della famiglia stessa di Padre Puglisi. Le musiche sono scritte dal compositore Nicolò Renna ed eseguite da Room Quartet, Giò Patania è l’autore dell’unica canzone presente nel docufilm, fotografia e montaggio di Maurizio Vuturo, operatore video Daniele Sicilia ed i testi dei monologhi sono di Teresa Gammauta (già autrice di un fumetto su Padre Pino).
Il cast è principalmente composto da attori non professionisti, scelta tecnica fortemente voluta dalla regista; per il volto di Padre Puglisi è stato scelto, non solo per la sua evidente bravura ma anche per una leggera somiglianza fisica, il noto attore palermitano Paride Benassai.
“Le prime riprese del docufilm sono state girate il 3 aprile 2015 – racconta la giovane regista – e si concluderanno entro il mese di Ottobre. Stiamo cercando di girare tutte le scene in maniera lineare e cronologica; le location sono tutte su Palermo e provincia. Proveremo a ripercorrere la vita di Padre Puglisi attraverso i veri ricordi e le testimonianze di quotidianità, mettendo in evidenza la sua scoppiettante personalità nell’affrontare realtà molto serie e drammatiche”.

Articolo tratto da www.vivisicilia.com

sabato 4 luglio 2015

AL VIA I LAVORI PER LA CHIESA INTITOLATA A PADRE PUGLISI

Brancaccio: il progetto della chiesa intitolata a padre Pino Puglisi:
 il campanile, alto 34 metri, sarà visibile in tutta la zona orientale di Palermo

Sono partiti i lavori in via Fichidindia, nel cuore di Brancaccio, a Palermo, dove sorgerà la chiesa sognata da don Pino Puglisi. Su un terreno di 12.000 metri quadrati confiscato alla mafia, sorgeranno la chiesa e alcuni locali per svolgere incontri e attività ludiche e sportive per i ragazzi. 
A due anni dalla posa della prima pietra e dopo un lungo iter burocratico il progetto è stato presentato alla comunità parrocchiale di San Gaetano, dal cardinale Paolo Romeo, insieme al parroco don Maurizio Francoforte e ai progettisti. “Il sogno del beato padre Puglisi - afferma il cardinale Romeo - comincia a diventare realtà. Abbiamo lottato fortemente per realizzarlo. Adesso contiamo sull’aiuto di tutta la città per realizzarlo”. Il progetto, firmato da Daniela Federico e Ciro Trentacosti, sarà realizzato in due anni dalla ditta Eurocostruzioni e avrà un costo complessivo di circa 9 milioni di euro. Intanto saranno realizzati la chiesa e i locali per un valore complessivo di 4 milioni e 700mila euro finanziati con i fondi dell’8 per mille. Successivamente con le risorse che dovrebbero arrivare dalle donazioni, si procederà con la costruzione dei laboratori, del campo sportivo polivalente, dell’anfiteatro e dell’area verde di 6mila metri quadrati. Era questo il cuore del progetto sognato da Puglisi, un luogo d’incontro e non soltanto la chiesa. 
(Dall'agenzia religiosa SIR)

mercoledì 10 giugno 2015

LA LEZIONE DI PADRE PUGLISI: DUE GIORNI DI INIZIATIVE A SIRACUSA

Un'immagine della cerimonia di beatificazione (25 maggio 2013)
SIRACUSA,6 giugno 2015. “Padre Puglisi è la prima vittima di mafia ad essere proclamata martire della chiesa. È quindi una presa di posizione coraggiosa e storica, in cui per la prima volta la chiesa applica il principio secondo il quale Vangelo e mafia sono incompatibili. Nella storia di Padre Pino Puglisi vengono rilevati gli elementi del martirio come per i primi cristiani durante l’Impero Romano, cioè persone che vengono uccise in odio alla loro fede per far tacere la loro voce di cristiani. È dunque un punto di partenza importante per la Chiesa tutta, in modo che non ci siano più mezze misure nella condanna della criminalità organizzata”.
Lo ha ribadito, venerdì sera, a Carlentini (SR), nella chiesa Santa Tecla, durante la presentazione del suo libro “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso” edito da Rizzoli, il giornalista Francesco Deliziosi, capo redattore del Giornale di Sicilia, allievo e amico di Padre Puglisi che dopo la sua uccisione si è dedicato a mantenerne viva la memoria.