martedì 17 novembre 2015

LOREFICE: NO A PRETI FUNZIONARI

Mons. Lorefice con un gruppo di seminaristi a Palermo

Prima messa a Palermo per il nuovo arcivescovo, Corrado Lorefice, in attesa dell'insediamento del 5 dicembre. E come sede il seminario, per rimarcare l'impegno vocazionale per il quale si è speso "don Corrado" così come il suo maestro, padre Pino Puglisi. Entrambi infatti sono stati per lunghi anni responsabili del Centro regionale vocazioni (Crv). Ben precise le indicazioni date ai giovani che aspirano a diventare sacerdoti: alla Chiesa non servono preti funzionari, ma occorre essere testimoni di Dio. Non sappiamo se la citazione da parte di Lorefice sia voluta, ma queste frasi riecheggiano parole proprio di padre Puglisi che, in un appunto del 1967, scriveva una riflessione divenuta tra le più famose: «Quale lo scopo della formazione impartita dal seminario? Quale tipo di prete vogliamo formare? Preti consapevoli della loro identità ontologica ed operativa, dinamica, uomini maturi, formati di tutte le qualità che fanno una personalità umana perfetta… Non vogliamo preti a mezzo servizio, non vogliamo preti funzionari, burocrati, vogliamo un testimone delle realtà soprannaturali». (francesco deliziosi)



«Il prete deve custodire il desiderio di essere un testimone, non è una figura rituale, la sua non è una professione. Il prete non è un funzionario, ma un testimone di quanto buono sia il Signore, della fedeltà a Dio». Il biglietto da visita da nuovo arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice lo presenta ai suoi futuri preti, alla cinquantina di giovani che stanno camminando verso il sacerdozio e ai loro formatori su cui punta tutto: «Sono qui perché il seminario è il cuore della diocesi».
Ben tre settimane prima della sua ordinazione episcopale e del suo insediamento in diocesi, monsignor Corrado Lorefice piomba a Palermo per una prima ricognizione dei luoghi, qualche colloquio coi vertici diocesani, ma soprattutto per incontrare i seminaristi nel modo più bello in cui i cristiani possono incontrarsi, nello spezzare il «pane eucaristico» e poi il pane materiale. E, dunque, grande emozione ed eccitazione ieri tra le antiche mura di via dell’Incoronazione, per accogliere il nuovo arcivescovo per la messa prima e il pranzo poi. Una celebrazione coinvolgente, in cui monsignor Lorefice ha parlato guardando ciascuno negli occhi, tirando fuori «una forza titanica» per superare l’emozione di trovarsi catapultato in questa nuova missione. Ha una parola per tutti i giovani che incontra, vuole sapere, cominciare a conoscerli, chiede una preghiera per il suo nuovo compito: ci sono i 50 seminaristi, i 4 del propedeutico, i 5 diaconi appena ordinati, i sacerdoti ordinati da pochissimi mesi, i vicari episcopali, tutta la squadra di formatori al completo, capitanati dal rettore don Silvio Sgrò, che visibilmente commosso prova a presentare la grande famiglia del seminario e «tutta la disponibilità a vivere questa avventura del cammino della Chiesa di Palermo insieme con lei».
E monsignor Lorefice, accompagnato da due sacerdoti amici della diocesi di Noto, ricorda il vescovo con cui ha mosso i primi passi, monsignor Salvatore Nicolosi, e che lo ha avviato alla formazione dei futuri sacerdoti. Praticamente, per tutta la sua vita sacerdotale, monsignor Lorefice ha curato le vocazioni dei giovani, dal 1988, quando a 26 anni diventò vicerettore del seminario di Noto, mentre il rettore era quel don Rosario Gisana ora vescovo a Piazza Armerina. In questo cammino ha conosciuto don Pino Puglisi, al Centro regionale vocazioni, che monsignor Lorefice ha retto dal 1997 al 2007. «In questo nostro incontro vedo una bella continuità» dice in un’omelia dal forte contenuto motivazionale. E invita i seminaristi a custodire «la consapevolezza della gioia della luce arrivata nella vostra vita dall’incontro con Gesù, assieme ai formatori, che sono testimoni preordinati da Dio per la vostra formazione. Vi chiedo una visione ampia del mondo, che dobbiamo amare senza mondanizzarci. Il mondo aspetta il segno bello della testimonianza».
Parole dense, che mettono in chiaro quale sarà il rapporto del nuovo arcivescovo con i suoi preti presenti e futuri, «considerate don Corrado un compagno di viaggio». Poi il pranzo assieme al suo predecessore, il cardinale Paolo Romeo, l’ausiliare oggi vescovo eletto di Ragusa, monsignor Carmelo Cuttitta, e tanti sacerdoti e seminaristi. E c’è anche il tempo di una maxi-foto di gruppo, con tutto il seminario al completo. L’appuntamento adesso è per il 5 dicembre.
Alessandra Turrisi
Giornale di Sicilia
17 novembre 2015

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