venerdì 1 maggio 2020

Un filo rosso da don Puglisi a Papa Francesco



di Francesco Deliziosi
Don Pino Puglisi, la prima vittima della mafia a diventare beato in quanto martire, fu ucciso nel 1993 sotto casa, in piazzale Anita Garibaldi. Era il giorno del suo 56° compleanno. I processi penali e la causa di beatificazione hanno messo in luce un movente ben preciso: la sua colpa fu di essere un grande evangelizzatore e un educatore dei giovani. La mafia ebbe paura del fatto che «si portava i picciriddi cu iddu» (i bambini con lui) e «predicava tutta a iurnata» (predicava tutto il giorno). Parole del boss Leoluca Bagarella, riferite da collaboratori di giustizia.

mercoledì 11 dicembre 2019

Ficarra e Picone, il vero messaggio del Natale




di Francesco Deliziosi

"Dio ama sempre tramite qualcuno": potrebbe essere questa famosa frase di padre Pino Puglisi la morale per comprendere il messaggio di Natale (del vero Natale) che vogliono lanciarci Salvo Ficarra e Valentino Picone col loro nuovo film, nelle sale dal 12 dicembre. E' il loro primo "cinepattone", cioè il primo film natalizio, il primo film girato all'estero (in Marocco) e con un budget superiore al consueto (alle spalle c'è Medusa che produce con Attilio De Razza/Tramp Limited). Ma Ficarra e Picone non hanno rinunciato in "Il primo Natale" alla loro cifra stilistica e al loro carisma: si ride tanto, c'è la Sicilia che fa capolino da tantissime parti, c'è l'attualità e la satira politica (il dramma dei migranti). 

martedì 22 ottobre 2019

Lorefice: la Chiesa si faccia contagiare da don Pino


«Pino Puglisi è figlio e ministro della Chiesa che profuma di Vangelo». È a lui che devono guardare tutti gli educatori, che in modi diversi operano all’interno della  Chiesa e nella società. Lo dice l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante l’omelia della celebrazione in Cattedrale, nel giorno della memoria liturgica del beato Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 e per questo martire. Lo fa davanti a un’assemblea composta soprattutto da catechisti e docenti di religione di  tutta la diocesi.

venerdì 13 settembre 2019

lunedì 22 luglio 2019

A Godrano nasce un museo per don Pino



L’aveva definita «l’esperienza parrocchiale più bella della sua vita». Quella che il Beato padre Pino Puglisi - ucciso da Cosa Nostra il 15 settembre 1993 - aveva vissuto nella chiesa di Godrano dal 1° ottobre 1970 al 31 luglio 1978. Ed è proprio nel paese ai piedi della Rocca Busambra che il prossimo 3 settembre alle 17,30 verrà inaugurato un museo interamente dedicato al prete che con la parola e l’educazione alla legalità aveva sfidato Cosa Nostra. 

martedì 16 luglio 2019

Lorefice: la nuova peste è la politica che crea odio e barriere



La Chiesa di Rosalia e di don Pino Puglisi è la chiesa dell'accoglienza, che dice no all'indifferenza. Una Chiesa per cui è inaccettabile la logica del "si salvi chi può" e del "prima noi!". Nell'intervento dell'arcivescovo Corrado Lorefice a piazza Marina un memorabile monito per i nostri tempi scossi dall'odio e dalla violenza, in cui la politica si è intorbidita. Non a caso vengono ricordati invece Moro e Berlinguer. Da leggere e meditare


Corrado Lorefice Arcivescovo Metropolita di Palermo FESTINO DI S. ROSALIA Discorso alla città
Piazza Marina – 15 luglio 2019

Care Palermitane, Cari Palermitani,
siamo di nuovo qui in piazza, stasera, attorno a Rosalia, in un anno e in un tempo segnati dall’inquietudine e dall’emergenza. Vicinissimi, insomma, alle sensazioni tipiche dell’evento catastrofico nel quale la nostra Santa si mostrò, quattrocento anni or sono, propiziatrice di salvezza. Era la peste allora – per lei e per Palermo – a rappresentare la sorgente di uno smarrimento, di una disperazione che il saponaro Vincenzo Bonelli rese simbolicamente con il proprio desiderio di morte dopo la perdita della giovane moglie.
Anche noi arriviamo qui stasera provati, portandoci nel cuore un senso di oppressione per le vicende della nostra terra, dell’Italia, del mondo tutto. La catastrofe contemporanea non è quella di un’epidemia contagiosa ma di un diluvio opprimente, che sommerge e affoga: il diluvio della costruzione da parte dell’uomo di un sistema economico planetario che schiaccia i poveri e ferisce la natura; [il diluvio] di un gioco di relazioni segnate dalla separatezza, dalla diffidenza, dall’esclusione del diverso, dell’altro, comunque lo si voglia configurare; [il diluvio] di una Chiesa che fatica a sintonizzarsi sulla linea d’onda del Vangelo, trasmessaci dal Santo Padre e contrastata da messaggi e comportamenti divisivi e aspramente aggressivi.


mercoledì 3 luglio 2019

Il libro di Lorefice: don Puglisi maestro di libertà




Giovedì 4 luglio 2019, alle ore 19, nei locali della parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, presentazione del libro “Siate figli liberi! Alla maniera di Pino Puglisi” di mons. Corrado Lorefice, San Paolo Edizioni. Intervengono padre Antonio Spadaro, sj direttore de “La Civiltà cattolica”, don Vito Impellizzeri, docente della Facoltà teologica di Sicilia e Valentina Casella della Comunità parrocchiale di San Gaetano. Modera lo scrittore Vincenzo Ceruso. Sarà presente l’Arcivescovo. Pubblichiamo la recensione del volume scritta dal giornalista Francesco Deliziosi per Poliedro, mensile della diocesi di Palermo, di giugno 2019. Deliziosi, allievo e amico di don Pino, è anche autore della biografia "Don Puglisi - il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" e della raccolta degli scritti "Don Pino Puglisi - Se ognuno fa qualcosa si può fare molto", entrambi pubblicati da Rizzoli.
Mons. Corrado Lorefice e il giornalista Francesco Deliziosi

lunedì 10 giugno 2019

DON PUGLISI FA STUDIARE ANCORA I RAGAZZINI GRAZIE A UN LIBRO




Don Pino Puglisi aveva una grande passione per l'insegnamento e una delle sue più grandi battaglie a Brancaccio fu quella per ottenere la scuola media visto che il quartiere, ai suoi tempi, era l'unico della città a esserne sprovvisto. "L'ignoranza – diceva ai ragazzini del centro Padre Nostro – conviene a chi vuole che l'illegalità continui". E al liceo classico Vittorio Emanuele II don Pino insegnò dal 1978 al 1993, quando fu ucciso.
Per ricordare non solo la sua fede e il suo coraggio ma anche il suo carisma di educatore e insegnante, il giornalista Francesco Deliziosi ha deciso di devolvere i diritti d'autore del suo libro "Se ognuno fa qualcosa si può fare molto" all'Associazione Parco del Sole: si tratta infatti di un gruppo di volontari che nel quartiere Albergheria, nel cuore del centro storico di Palermo, si rivolgono soprattutto ai ragazzi con una serie di iniziative educative e didattiche.

domenica 14 aprile 2019

La Lezione di don Puglisi: ascolto, comunità, felicità


A Brancaccio, nella scuola che è stata dedicata al sacerdote martire, si è tenuta l’ultima giornata del convegno promosso dagli Uffici nazionali di Scuola e Irc. Ecco un resoconto dell'iniziativa in un articolo pubblicato su Avvenire l'11 aprile 2019


giovedì 11 aprile 2019

OMAGGIO A DON PINO DAI PROF DI RELIGIONE DI TUTTA ITALIA

Da sinistra Ernesto Diaco, don Daniele Saottini, Francesco Deliziosi


La spiritualità e la pedagogia del beato Pino Puglisi fanno scuola nella Chiesa italiana. Oltre duecento direttori diocesani e regionali degli Uffici per la pastorale della scuola e dell'Insegnamento per la religione cattolica sono in città sulle orme del sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993, per confrontarsi sulla responsabilità educativa nel cambiamento d’epoca, ispirandosi proprio a una frase di padre Puglisi che lottò per garantire a tutti i ragazzi il diritto all’istruzione e alla formazione: «Non c’era neanche la scuola media»

martedì 2 aprile 2019

Insegnanti di religione da tutta Italia riuniti a Palermo per don Puglisi







Da tutta Italia a Palermo per ricordare don Pino Puglisi insegnante di religione e educatore dei giovani. Si rinnova così l’appuntamento con il Convegno nazionale dei direttori diocesani e regionali degli Uffici per la pastorale della scuola e l’IRC (insegnamento della religione cattolica): quest'anno è in programma a Palermo da lunedì 8 a mercoledì 10 aprile 2019 sul tema: “Non c’era neanche la scuola media”-La responsabilità educativa nel cambiamento d’epoca.

domenica 31 marzo 2019

DON PINO RICORDATO ANCHE NEL MANTOVANO




Un momento di riflessione sul martirio di don Pino Puglisi anche in Lombardia. "Santi e risorti": questo infatti il tema scelto a Suzzara (provincia di Mantova) per il percorso della Quaresima 2019. Una serie di incontri su personalità esemplari della dedizione cristiana all'amore del prossimo fino all'estremo sacrificio. Il percorso, coordinato da monsignor Paolo Gibelli, coinvolge varie parrocchie della zona ed è presentato in un programma che si apre con questa frase: "Ciascun santo è un messaggio che lo Spirito Santo trae dalla ricchezza di Gesù Cristo e dona al suo popolo" (Gaudete et Exsultate 21). L'incontro conclusivo, venerdì 5 aprile alle 21 (alla parrocchia Santa Famiglia di Suzzara in via Papa Giovanni XXIII, n.2) sarà dedicato al sacerdote-martire ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 e beatificato il 25 maggio 2013. 

lunedì 4 marzo 2019

Si è spento Gaetano Puglisi



Il ricordo del fratello maggiore di don Pino, morto il 31 gennaio scorso, in questo articolo di una cara amica. Proprio oggi (4 marzo) avrebbe compiuto 88 anni


Maria Gabriella Ricotta


Il 31 gennaio scorso si è spento nella sua casa di Castelvetrano, Gaetano Puglisi, fratello maggiore del Beato Pino Puglisi. Aveva 87 anni. I funerali sono stati celebrati nella Chiesa Madre di Castelvetrano dal Vescovo di Mazzara del Vallo Domenico Mogavero, di fronte a numerosi amici e conoscenti.
Ma chi era Gaetano Puglisi? Tutti lo conoscevano come il fratello di Don Pino, ma per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o di sentirlo parlare di lui, della sua famiglia o di suo fratello, era un uomo semplice e vero, testimone e al contempo protagonista discreto, insieme alla sua famiglia, di una storia straordinaria.

Lorefice: fuori mafiosi e massoni dalle confraternite


Fuori i malavitosi, i mafiosi e i massoni dalle Confraternite della Chiesa: è il monito dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha pubblicato un decreto in cui stabilisce che non possono fare parte delle confraternita coloro che si sono macchiati di reati di stampo mafioso, che appartengono ad associazioni segrete contrarie ai valori evangelici, come la massoneria, così pure i condannati "per delitti non colposi con sentenza passata in giudicato".
"I confrati che siano interessati da provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale, decadono dalla loro condizione di confrate - si legge nel decreto -, fino all’accertamento giudiziario della loro condizione".