martedì 28 novembre 2023

A Casa Don Puglisi la testimonianza del giornalista Francesco Deliziosi

Francesco Deliziosi con la moderatrice dell'incontro Concetta Bonini


 Una casa di accoglienza per donne in difficoltà che dagli anni Novanta è attiva a Modica: questa è Casa Don Puglisi, ospitata nei locali che furono del seminario minore. Si è poi aggiunto un progetto educativo per i ragazzi (dal nome Crisci Ranni) e infine è stata creata una libreria-caffetteria gestita da una cooperativa alla quale collaborano alcune delle donne. Il modo migliore per tenere viva la memoria di don Pino incarnando il suo messaggio nel territorio. La Casa, guidata da Maurilio Assenza (a lungo direttore della Caritas a Noto), ha ospitato quest'anno varie iniziative in ricordo del trentennale dell'uccisione di don Pino da parte della mafia. Il 25 novembre è stato invitato il giornalista Francesco Deliziosi che in una toccante testimonianza ha ricordato il sacerdote-martire che fu suo insegnante di religione ma anche suo parroco a Brancaccio. Ecco un resoconto dell'incontro in un articolo pubblicato dal sito Ragusa Oggi


Don Pino Puglisi è stato la prima vittima di mafia riconosciuta dalla Chiesa come martire. Ogni anno il 21 marzo viene ricordato nella Giornata della memoria e dell’impegno di Libera, l’associazione contro le mafie. Casa Don Puglisi l’ha ricordato ospitando il giornalista palermitano Francesco Deliziosi. Sono suoi i libri “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso” e “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto” (Rizzoli).

I due volumi di Deliziosi (i diritti d'autore vanno in beneficenza)


“Incontrare Francesco Deliziosi, ascoltare dalla sua voce i racconti sugli anni di Brancaccio di Don Pino Puglisi, ma soprattutto sulla sua figura di uomo e di padre spirituale, ha rappresentato una tappa importante lungo quest’anno in cui ricordiamo il trentesimo anniversario dal suo martirio ed i dieci dalla sua beatificazione”, a parlare è Maurilio Assenza all’indomani della presentazione del libro sulla vita di Don Pino Puglisi nello scorso fine settimana. Un’altra tappa nell’anno in cui la Casa Don Pino Puglisi ricorda i 30 anni dalla morte. Lo ha fatto e lo fa con appuntamenti volti a conoscere sempre più la figura del prete che non ha avuto paura della mafia, che ha cercato di salvare tanti giovani dall’oscuro male della delinquenza.

Francesco Deliziosi è stato allievo ed amico personale di Don Pino Puglisi ucciso dalla mafia nel giorno del suo 56° compleanno il 15 settembre del 1993 e proclamato beato il 25 maggio del 2013 a Palermo. In quel giorno il Foro Italico si animò di oltre centomila persone.

“Deliziosi è stato l’unico membro laico nella commissione che ha lavorato all’istruzione della causa di beatificazione e ha pubblicato con Rizzoli due volumi con la sua biografia e i suoi scritti – dice ancora Maurilio Assenza – la legalità, lo stile educativo, il lavoro con i giovani: Deliziosi ci ha accompagnati ad approfondire tutto ciò che significa il testamento spirituale di Don Pino, racchiuso nella frase “Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto”, che in questi anni ha sempre ispirato anche il nostro lavoro nel suo nome. Grazie a Francesco Deliziosi e a tutti coloro che hanno condiviso questo momento". 

Un momento dell'incontro nel salone della Casa don Puglisi a Modica


Il grazie arriva anche da Deliziosi “a Maurilio Assenza ed a tutto il gruppo di Casa Don Puglisi a Modica per l’invito e soprattutto per la straordinaria esperienza che portano avanti con le donne, i bambini, i bisognosi. Nel nome di don Pino”. Così ha commentato l'incontro il giornalista palermitano, capo redattore centrale del Giornale di Sicilia, appunto allievo al liceo del sacerdote. Ha anche collaborato con il postulatore, mons. Vincenzo Bertolone, nell’istruzione della causa di beatificazione fino al riconoscimento del martirio e la beatificazione da parte della Chiesa. 

La cappella della Casa con l'icona e la reliquia di don Puglisi


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