lunedì 2 marzo 2015

PINO PUGLISI TRA I PATRONI DI PALERMO: OLTRE 1500 ADESIONI. LA NOTIZIA DIFFUSA SUL WEB ANCHE DALL'ARCIDIOCESI E DAL FORUM NAZIONALE DEI CATTOLICI


Hanno superato quota 1.500 le adesioni alla proposta di inserire padre Pino Puglisi tra i patroni di Palermo. In particolare i "Mi piace" per la pagina che supporta l'idea (Beato Giuseppe Puglisi) sono stati finora oltre 300. Un grazie particolare ai giovani studenti della media del Don Bosco che giovedì scorso in una "sessione in diretta" dal teatro della scuola hanno cliccato in gruppo facendo oltrepassare quota duemila alla pagina che state leggendo. Un grazie a tutti i ragazzi e in particolare al preside prof. Nicola Filippone che ha organizzato l'evento e scritto l'articolo che ha dato il via all'iniziativa lanciata sul nostro blog

Significativo anche il fatto che la newsletter dell'Arcidiocesi di Palermo ha dato notizia della proposta con un articolo pubblicato sull'ultimo numero che potete leggere :
cliccando qui

Un articolo sull'iniziativa è stato dedicato anche da "Cattolici romani", uno dei forum cattolici più diffusi in Italia
Lo potete leggere cliccando qui oppure ecco il testo completo qui sotto

----------------------------------------------------

Palermo, Padre Puglisi patrono cittadino. Orlando: “Richiesta inoltrata a Papa Francesco”

PALERMO – Continua senza sosta la procedura per permettere di aggiungere il Beato Padre Pino Puglisi ai patroni di Palermo. L’iniziativa, nata sul web ad opera del caporedattore del Giornale di Sicilia Francesco Deliziosi, che ha lanciato una petizione sul suo blog,http://www.beatopadrepuglisi.it/ è stata accompagnata, nel settembre 2014, da una lettera spedita dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando che, rivolgendosi a Papa Francesco, ha chiesto di “poter annoverare fra i patroni di Palermo, il Beato Padre Pino Puglisi, in quanto sarebbe un grande privilegio e un segnale di liberazione, non solo per i giovani e per i poveri. Sono certo che l’intera città di Palermo e i siciliani tutti condividono tale proposta”. La richiesta del sindaco è stata accolta a sua volta dal Papa due mesi dopo, come “possibilista”.“Per quanto riguarda la richiesta di Patronato – si legge nella lettera di risposta della segreteria di Stato – è bene che essa sia studiata ed avanzata, in accordo con l’autorità ecclesiastica locale” secondo l’iter promulgato nel 1973 da Papa Paolo VI che prevede una lunga procedura che, dal Vescovo di una città, sottoponga la proposta di patronato prima al clero locale e poi al Vaticano che deciderà in merito.Grandissima soddisfazione è stata espressa dal caporedattore del Giornale di Sicilia Francesco Deliziosi -autore fra l’altro del volume edito dalla Bur e dedicato al Beato Puglisi, dal titolo “Padre Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso”- che a tale notizia ha dichiarato: “Il Beato Puglisi non “sfratterà” gli altri patroni, in quanto esiste la possibilità che una città possa averne diversi. Non si mette sicuramente in discussione la grandissima devozione dei palermitani nei confronti di S.Rosalia, a cui siamo tutti estremamente grati per aver scacciato la peste dalla città nel 1624, anzi ci auguriamo che il Beato Puglisi, che potremmo definire una sorta di “patrono dei tempi moderni” aiuti la società civile e Palermo tutta, a liberarsi dall’odierna peste rappresentata dalla mafia”. Per Deliziosi si tratta di un motivo d’orgoglio anche personale: da ragazzo infatti, ebbe il Beato Puglisi come professore di religione e benedisse inoltre le sue nozze: “Con mia moglie poi, abbiamo seguito le sue iniziative dal ’90 fino al momento del suo omicidio. Poi, successivamente, mi sono mobilitato per la causa di beatificazione collaborando col postulatore, Mons. Vincenzo Bertolone, ora Arcivescovo di Catanzaro”.
E’ proprio vero, dunque: “Se ognuno fa qualcosa - come amava ripetere il Beato Puglisi - allora si può fare molto”. Anche se resta molto, ancora, da fare.

9 commenti:

  1. Meravigliosa iniziativa di Francesco Deliziosi -che onora il suo cognome- e di tanti altri, che hanno dato vita ad una campagna affinchè Padre Pino Puglisi sia proclamato co-patrono di Palermo. San Pino -perchè per me è "San" Pino- non ha certo bisogno di sollecitazioni ad intercedere per la Sua città. Ma è civilmente bella -oltre che spiritualmente edificante (per usare una parola un pò demodè, ma quanto mai necessaria nella sostanza)- questa iniziativa. Basta un click su www.beatopadrepuglisi.it. Spero che ce ne siano una valanga
    Guido Galipo'

    RispondiElimina
  2. Sono felicissima della campagna che Francesco Deliziosi sta portando avanti.Bravissimo Francesco!!! Teniamo viva la memoria di P. Pino Puglisi....merita tutto il bene del mondo, della Chiesa e della gente onesta pulita. ..
    Suor Carolina Iavazzo - Fraternità Buon Samaritano

    RispondiElimina
  3. Grazie! E' sicuramente il testimone giusto per il nostro tempo...Per tutti noi e per la città di Palermo. Per non dimenticare, per ricordare sempre...
    Salvina De Grandi

    RispondiElimina
  4. Sempre nei nostri cuori Padre Pino Puglisi ...
    Marina Gaglioti

    RispondiElimina
  5. grande testimone della fede !
    Rosa Iachininoto

    RispondiElimina
  6. Meravigliosa iniziativa di Francesco Deliziosi -che onora il suo cognome- e di tanti altri, che hanno dato vita ad una campagna affinchè Padre Pino Puglisi sia proclamato co-patrono di Palermo. San Pino -perchè per me è "San" Pino- non ha certo bisogno di sollecitazioni ad intercedere per la Sua città. Ma è civilmente bella -oltre che spiritualmente edificante (per usare una parola un pò demodè, ma quanto mai necessaria nella sostanza)- questa iniziativa. Basta un click su www.beatopadrepuglisi.it. Spero che ce ne siano una valanga
    Guido Galipo'

    RispondiElimina
  7. Lodevole iniziativa da condividere!
    Carmelo Raffa

    RispondiElimina
  8. Un grazie e l'adesione anche da parte mia a questa iniziativa. Per un periodo quando era a Godrano è stato mio confessore. Ad una mostra vocazionale un seminarista mi stava guidando, lui se n'è accorto, mi mise a braccio e mi guidò per tutto l'itinerario.
    Girolamo Ribaudo

    RispondiElimina