martedì 30 gennaio 2018

VATICANO: UN FRANCOBOLLO PER PUGLISI


CITTA' DEL VATICANO. L’Ufficio filatelico e numismatico dello Stato della Città del Vaticano ha reso noto che le prossime emissioni filateliche del 6 febbraio 2018 saranno dedicate alla Pasqua e al 25/mo anniversario della morte del beato don Pino Puglisi, assassinato nel 1993 dalla mafia. I bozzetti mostrano che il primo, realizzato dall’artista Raul Berzosa Fernandez, raffigura un Cristo risorto e benedicente ed è proposto in un foglio da 10 francobolli (dimensioni 177x106 mm), valore facciale 0,95 euro, tiratura massima 250.000 serie complete. La seconda emissione consiste in un minifoglio da 6 francobolli (dimensioni 130x110 mm) raffiguranti il beato Puglisi circondato dai ragazzi di cui si occupava nel quartiere Brancaccio di Palermo, dove era nato il 15 settembre 1937. Si adoperò per strapparli dalla strada e la mafia sentendosi minacciata ne commissionò l’uccisione. Sullo sfondo la sua chiesa e in primo piano la dicitura: «La sera del 15 settembre 1993 don Pino Puglisi è assassinato a Palermo dalla mafia». Nel dépliant che accompagna i bozzetti vengono ricordate le parole di Papa Francesco: «È stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto». Il francobollo è realizzato dall’artista Marco Ventura. Il valore facciale dell’emissione è di un euro, la tiratura massima di 360.000 esemplari.

domenica 5 novembre 2017

DIOCESI DI PALERMO: SETTIMANA DEI GIOVANI NEL SEGNO DI PADRE PUGLISI



L’Arcidiocesi di Palermo, in vista del Sinodo dei Giovani che si terrà nell’ottobre 2018, propone una intera "Settimana dei giovani" dal 13 al 18 novembre 2017 nella quale - attraverso numerosi eventi -  vuole incontrare i giovani e sollecitarli a una presa di coscienza del loro essere comunità in cammino in una realtà difficile come quella palermitana. Su tutto il territorio diocesano verranno predisposti dei centri di ascolto giovani ("tende").
La settimana si muove tutta nel segno di padre Pino Puglisi che fu un grandissimo educatore dei giovani e, tra l'altro, insegnante dal 1978 al 1993, anno dell'uccisione. In particolare sarà dedicata al sacerdote-martire ucciso dalla mafia la giornata del 14 novembre. Di mattina dalle 11 al teatro Golden si terrà un incontro-confronto con i ragazzi delle scuole superiori. Di sera dalle 21, sempre al Golden, un incontro-spettacolo con numerosi artisti (ingresso libero) che richiamerà alla memoria la "festa per 3P" che si tenne l'anno scorso, il 15 settembre, sul sagrato della cattedrale. L'iniziativa prende il nome "Teencontro" e ha già una pagina facebook
La Settimana dei giovani ha un programma articolato. Da segnalare la Lectio divina con l'arcivescovo Corrado Lorefice (giovedì 16 alle 21). Il clou sarà sabato 18 con tre marce che partiranno alle 20,30 dalla chiesa di S.Antonino, dalla chiesa della Catena e da Santa Lucia per arrivare alle 21,30 a piazza Bologni. Alle 22 è prevista la messa in cattedrale con l'arcivescovo e alle 23 si terrà il "GiovaniFest" sul sagrato della Cattedrale. Qui sotto le locandine dei due momenti della giornata dedicata a padre Puglisi. Maggiori info sul programma complessivo sul sito della diocesi










venerdì 20 ottobre 2017

21 OTTOBRE: FESTA LITURGICA DEL BEATO PUGLISI/LE INIZIATIVE



Il 21 ottobre ricorre nel calendario della Chiesa cattolica la memoria liturgica del Beato padre Pino Puglisi, proclamato martire il 25 maggio 2013. Si tratta della ricorrenza del Battesimo di Padre Puglisi (avvenuto nella chiesa di Santa Maria della Pietà alla Kalsa, dove di recente è stata affissa una lapide in ricordo). Non era possibile, infatti, scegliere la data del 15 settembre, giorno del martirio e del compleanno del sacerdote palermitano, poiché la Chiesa celebra, in quella circostanza, la memoria della Vergine Addolorata. In tutte le parrocchie, chiese e rettorie dell’Arcidiocesi verrà celebrata la Memoria obbligatoria, secondo lo schema riportato più sotto. Per la liturgia delle ore è stato scelto un brano in cui padre Puglisi riflette sulla testimonianza cristiana della fede: da questa al martirio "il passo è breve". 

“La Messe è abbondante” è il tema della Veglia Missionaria 2017 che si svolgerà in occasione della Memoria del Beato don Giuseppe Puglisi. L’iniziativa organizzata dall’Ufficio missionario diretto dal diacono Sarò Calò, avrà luogo venerdì 20 ottobre 2017, alle ore 21, in Cattedrale e sarà presieduta dall’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice.



Sabato 21 ottobre 2017, nella memoria liturgica del Beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, i diaconi don Angelo Di Pasquale e don Antonino Governale saranno ordinati presbiteri nel corso della solenne celebrazione Eucaristica per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice.

giovedì 21 settembre 2017

IL PAPA: OPPORSI IN OGNI MODO A MAFIE E CORRUZIONE


Papa Francesco ha incontrato la commissione nazionale Antimafia. Ricordati Falcone, Borsellino e Livatino (nel giorno dell'anniversario della morte). Elogi per le leggi sulla confisca dei beni, chieste nuove normative per aiutare i testimoni di giustizia.


domenica 17 settembre 2017

UN MUSICAL DI PAULICELLI PER DON PUGLISI

Michele Paulicelli (a destra) ha offerto un'anteprima di un brano in cattedrale alla fine della messa per padre Puglisi


La bellezza della vita di don Pino Puglisi sarà il filo conduttore di un musical, che andrà in scena esattamente tra un anno, nel giorno del 25° anniversario del martirio del sacerdote palermitano.

venerdì 15 settembre 2017

BASSETTI: PUGLISI TRA I PADRI DI PALERMO



Veglia di preghiera in onore di Padre Pino Puglisi
Palermo, 15 settembre 2017

Meditazione

di S. Em. Card. Gualtiero Bassetti



Pubblichiamo il testo integrale dell'intervento del cardinale Bassetti per come è stato diffuso alla stampa. il presidente della Cei in piazzale Anita Garibaldi ha poi integrato o ridotto a braccio il testo sull'onda delle emozioni per la veglia  e per le testimonianze ascoltate


BASSETTI: LA MAFIA HA UCCISO PUGLISI MA HA PERSO

Il cardinale Gualtiero Bassetti

"Padre Puglisi è stato un figlio della Chiesa che parla e che non sta in silenzio, che non si inchina davanti alle case dei mafiosi, ma che si inginocchia davanti a Gesù Cristo crocifisso, di una Chiesa che dichiara pubblicamente: con la mafia non si convive. Sì, la mafia lo ha ucciso, ma ha perso. Don Pino invece ha vinto e la sua vita è per tutti un esempio". Ecco un articolo del cardinale Bassetti, presidente dei vescovi italiani, presente a Palermo per la veglia a piazzale Anita Garibaldi il 15 settembre 2017

venerdì 18 agosto 2017

UN CARTELLONE UNICO PER LE INIZIATIVE DEL 15 SETTEMBRE


Sulla memoria di don Pino Puglisi comincia a germogliare la pace. Tra le varie anime che in 24 anni hanno portato avanti, ciascuna secondo le proprie modalità e troppo spesso in aperto conflitto tra loro, l’insegnamento e la testimonianza del sacerdote martire, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, sembra essersi instaurato un dialogo produttivo. Nessuna dichiarazione di intenti, nessuna foto di gruppo a favore di telecamere, solo un manifestino con un fitto programma per celebrare il 24° anniversario dell’uccisione del parroco di Brancaccio in cui spicca un solo logo, quello dell’arcidiocesi di Palermo.

martedì 1 agosto 2017

IL VATICANO: UNA RETE CONTRO MAFIA E CORRUZIONE NEL NOME DI DON PUGLISI


Un'altra esplicita presa di posizione del Vaticano su mafia e corruzione, due mali che sembrano dilagare in Italia. E' allo studio una norma che possa permettere di estendere ai condannati per corruzione la scomunica che già ha colpito i mafiosi e che è stata ribadita da Papa Francesco durante il viaggio in Calabria nel 2014. Un passo avanti verso questo obiettivo arriva da un documento approvato dalla Consulta per la Giustizia del Vaticano. Dopo il "Dibattito sulla corruzione" svoltosi in Vaticano il 15 giugno scorso, da cui «è emersa la volontà di fare fronte comune contro le diverse forme di corruzione, crimine organizzato e mafia», appunto la Consulta sulla giustizia del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale costituirà «una rete a livello internazionale». «La Chiesa nel mondo è già una rete e per questo può e deve mettersi a servizio di tale intenzione con coraggio, decisione, trasparenza, spirito di collaborazione e creatività», si legge nel documento finale del summit.  

Il documento, che è stato anticipato dall'agenzia Ansa, prende le mosse dal «No alla corruzione» che Papa Francesco ha affidato alla sua Rete mondiale di preghiera per il febbraio 2018, nel ricordo dell'omicidio del Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote e martire, «perchè coloro che hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione». «La Consulta internazionale sulla giustizia del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale - viene spiegato - orienterà quindi, a partire da settembre, le proprie iniziative guardando a tale impegno del prossimo anno».
   «La corruzione, prima di essere un atto è una condizione: di
qui, la necessità della cultura, dell'educazione, dell'istruzione, dell'azione istituzionale, della partecipazione della cittadinanza», si afferma. La Consulta «non si ridurrà a pie esortazioni, perchè occorrono gesti concreti. L'impegno educativo esige, infatti, maestri credibili, anche nella Chiesa».
   Secondo la Consulta, che riprende i contenuti del Dibattito
internazionale del 15 giugno svoltosi alla Casina Pio IV con
numerosi esperti internazionali, «non è credibile chi cerca
alleanze per privilegi, esenzioni, vie preferenziali o anche
illecite. Noi tutti diverremo irrilevanti, dannosi e pericolosi
se agiremo in questo modo. Non è credibile chi approfitta della
sua posizione per raccomandare persone spesso non
raccomandabili, sia sul piano del valore, sia sul piano
dell'onestà». Così, «l'azione della Consulta sarà educativa e
istruttiva, e si rivolgerà all'opinione pubblica e a molteplici
istituzioni per generare una mentalità di libertà e giustizia,
in vista del bene comune». E questo «soprattutto lì dove, nel
mondo, la corruzione è essa stessa sistema sociale dominante».


    

lunedì 17 luglio 2017

BORSELLINO E DON PUGLISI: I CRISTIANI CHE OFFRONO LA VITA



di Francesco Deliziosi

"Usciamo stasera dai nostri egoismi, dai nostri cinismi, e sogniamo con Santa Rosalia il Regno di Dio tra di noi, una Sicilia diversa, una Palermo nuova, che è alla nostra portata, che è nelle nostre mani.
Così pensavano già molti secoli fa i Padri della Chiesa, così pensava san Basilio, che diceva ai suoi cristiani che erano loro le mani di Dio, che ad operare nella storia era Dio per mezzo di loro. Basilio voleva dire ai suoi che la fede dei cristiani non è la passiva attesa di un miracolo, ma l’impegno umile, quotidiano, liberante, per fare un mondo nuovo. Lo dicevano, e soprattutto lo facevano, Paolo Borsellino e don Giuseppe Puglisi".


Parole dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, pronunciate a piazza Marina per il tradizionale Festino della Patrona. L'accostamento di Borsellino e don Puglisi è arrivato proprio alla fine del discorso alla città che conclude la processione delle reliquie di Rosalia: un'occasione solenne per ricordare due cristiani che hanno offerto la propria vita qui e ora in nome di "un impegno umile e quotidiano" ma "liberante" e in grado di creare "un mondo nuovo".
E proprio di questo impegno civile ma anche di fede parla l'ultimo libro della giornalista Alessandra Turrisi ("Paolo Borsellino, l'uomo giusto", edizioni San Paolo). Uno scavo nella memoria di quanti sono stati veramente amici del magistrato ucciso in via D'Amelio e lo ricordano con una serie di testimonianze inedite come uomo dello Stato e padre affettuoso, magistrato ma anche "un picciuttunazzo" (un ragazzone scherzoso), come lo definisce nel volume don Cosimo Scordato.

venerdì 16 giugno 2017

PORCARO E CARINI A GIUSEPPE GRAVIANO: NON INSULTARE PADRE PINO MA CONVERTITI

Giuseppe Graviano durante un processo


Le trascrizioni delle intercettazioni in carcere del boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, hanno riempito pagine di giornali. In particolare, alcuni passaggi riguardano l'omicidio di padre Pino Puglisi per cui Graviano (insieme col fratello Filippo) è stato condannato all'ergastolo come mandante. Il boss cerca di "mascariare" (imbrattare) la memoria del sacerdote-martire. Lo dipinge come "un litigioso" che diceva "parolacce" (sic), "che insultava le persone di Brancaccio" e da queste era mal sopportato. Non dice nulla, ovviamente, delle sue responsabilità per il delitto, sempre negate durante i tribunali. Agli insulti di Graviano rispondono con un comunicato congiunto Gregorio Porcaro - all'epoca viceparroco a Brancaccio e oggi referente siciliano di Libera - e Giuseppe Carini, uno dei giovani di Puglisi che oggi è testimone di giustizia: da Graviano arriva solo un cumulo di "bugie". I due lo invitano a convertirsi: accanto a sé troverà lo spirito di padre Puglisi ad accoglierlo. 


domenica 14 maggio 2017

L'ULTIMO SORRISO: ARRIVA NELLE SALE IL DOCU-FILM SU DON PUGLISI


Da sinistra Sergio Quartana, Paride Benassai e la regista Rosalinda Ferrante


Presentato in anteprima alla stampa, sabato 13 maggio a Palermo, “L’ultimo sorriso”, la pellicola dedicata alla vita di Don Pino Puglisi. Folta la partecipazione in sala, all’Auditorium della Rai Sicilia, con giornalisti e addetti ai lavori che hanno commentato positivamente il docu-film, realizzazione di un progetto sociale nato da un’idea del commissario Sergio Quartana, presidente dell’Associazione culturale della Polizia municipale di Palermo e della giovane regista palermitana Rosalinda Ferrante, direttrice della Cosmo Cinematografica. Il 25 maggio ci sarà un'altra anteprima a inviti e da fine mese sarà poi nelle sale: il primo appuntamento pubblico annunciato è per il 30 maggio alle 20,30 alla multisala Politeama.

sabato 22 aprile 2017

IL PAPA RICORDA I MARTIRI, UNA PREGHIERA ANCHE PER PADRE PUGLISI

Agostina Aiello e Papa Bergoglio


22 aprile 2017: commossa cerimonia per iniziativa della comunità di Sant'Egidio in ricordo dei martiri a Roma, nella chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina. Il Papa ha ricordato le tante stragi di migranti e ha reso omaggio a chi ha sacrificato la vita per non rinnegare la propria fede, tra cui padre Puglisi e mons. Romero



domenica 19 marzo 2017

I VESCOVI SICILIANI: I MAFIOSI SI OPPONGONO AL VANGELO

Nicosia: i vescovi siciliani riuniti con il cardinale Bagnasco
«Chi è mafioso si oppone al Vangelo». La nuova presa di posizione della Chiesa siciliana nei confronti delle organizzazioni mafiose porta la firma dei suoi vertici e segue di pochi giorni il decreto dell’arcivescovo di Monreale che vieta a chi è legato a Cosa nostra di fare da padrino di battesimo o di cresima. I vescovi siciliani, ancora una volta, ribadiscono l’incompatibilità tra mafia e parola di Cristo e lo fanno durante una seduta ufficiale della Conferenza episcopale dell’Isola riunita a Nicosia, in occasione del bicentenario dell’istituzione della diocesi. Così, nel comunicato finale della Conferenza episcopale siciliana, si sottolinea che «in merito alla questione sempre attuale e sempre ricorrente della presenza della mafia nel tessuto sociale della nostra terra di Sicilia, i vescovi ribadiscono quanto già affermato in passato attraverso vari documenti: Nuova evangelizzazione e pastorale (1994), Finché non sorga come stella la sua giustizia (1996), Amate la giustizia voi che governate sulla terra (2012). Tutti coloro che, in qualsiasi modo deliberatamente, fanno parte della mafia o ad essa aderiscono o pongono atti di connivenza con essa, debbono sapere di essere e di vivere in insanabile opposizione al Vangelo di Gesù Cristo e, per conseguenza, alla sua Chiesa».
Parole nette e non equivocabili dell’assemblea presieduta da monsignor Salvatore Gristina, riunita per tre giorni, durante i quali c’è stata anche la presenza del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. L’intervento dei pastori siciliani è conseguente alla dura presa di posizione di monsignor Pennisi, che qualche giorno fa ha pubblicato un decreto che vieta ai mafiosi di essere ammessi all’incarico di padrino e ha suscitato molto interesse in tutta Italia. Un punto fermo dopo il caso scoppiato all’inizio di febbraio, quando si diffuse la notizia che Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss di Cosa Nostra, pure lui condannato per mafia, era tornato a fine dicembre a Corleone, per fare da padrino di battesimo alla nipotina.
Durante la seduta della Cesi si sono affrontati altri argomenti di estrema attualità come il rapporto tra giovani e lavoro, lanciando un appello alle istituzioni, per «sgombrare il campo dalle logiche del clientelismo, dalle lentezze della burocrazia, dalla invadenza della malavita organizzata. Ma è necessario soprattutto fare spazio alle nuove frontiere del lavoro, sviluppando modelli organizzativi in linea con l’evoluzione della società e della tecnologia. Per questo rivolgiamo alle istituzioni competenti un caloroso e pressante appello ad intervenire con urgenza e concretezza, mediante politiche appropriate. Oggi più che domani. Perché domani forse sarà troppo tardi».
Alessandra Turrisi
Giornale di Sicilia 19 marzo 2017