mercoledì 10 giugno 2015

LA LEZIONE DI PADRE PUGLISI: DUE GIORNI DI INIZIATIVE A SIRACUSA

Un'immagine della cerimonia di beatificazione (25 maggio 2013)
SIRACUSA,6 giugno 2015. “Padre Puglisi è la prima vittima di mafia ad essere proclamata martire della chiesa. È quindi una presa di posizione coraggiosa e storica, in cui per la prima volta la chiesa applica il principio secondo il quale Vangelo e mafia sono incompatibili. Nella storia di Padre Pino Puglisi vengono rilevati gli elementi del martirio come per i primi cristiani durante l’Impero Romano, cioè persone che vengono uccise in odio alla loro fede per far tacere la loro voce di cristiani. È dunque un punto di partenza importante per la Chiesa tutta, in modo che non ci siano più mezze misure nella condanna della criminalità organizzata”.
Lo ha ribadito, venerdì sera, a Carlentini (SR), nella chiesa Santa Tecla, durante la presentazione del suo libro “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso” edito da Rizzoli, il giornalista Francesco Deliziosi, capo redattore del Giornale di Sicilia, allievo e amico di Padre Puglisi che dopo la sua uccisione si è dedicato a mantenerne viva la memoria.


martedì 19 maggio 2015

25MILA VISUALIZZAZIONI PER IL BLOG DI PINO PUGLISI. ECCO L'INDICE DEI SUOI SCRITTI

Il blog che state leggendo ha superato le venticinquemila visualizzazioni. Nato appena nello scorso settembre, è presto diventato il principale punto di riferimento su internet per chi vuole approfondire o meditare sia sugli scritti di padre Pino Puglisi che sulle testimonianze degli amici che hanno accompagnato la "missione" del sacerdote-martire. Tra queste ultime quelle di Agostina Aiello, Parola Geraci, padre Gaspare Di Vincenzo. E altre ancora si aggiungeranno. Per gli scritti di 3P potete consultare l'indice di quanto pubblicato in questo post
cliccando qui

E inoltre ecco le relazioni pubblicate negli ultimi giorni
"Ecco come pregava Gesù" cliccate qui

Il Padre Nostro e la misericordia di Dio  cliccate qui

Siate innamorati di Gesù  cliccate qui

Scoprite nei vostri cuori la vocazione cliccate qui


Il 25 maggio sarà il secondo anniversario del riconoscimento del martirio di Pino Puglisi da parte della Chiesa. Uniamoci in preghiera per riuscire a seguire in pieno il suo esempio e perché Palermo e la Sicilia, col suo aiuto, sappiano estirpare la malapianta della mafia.

venerdì 15 maggio 2015

TESTIMONIANZA DAL CONGO. PADRE GASPARE: PINO PUGLISI COME IL CHICCO DI GRANO CHE MUORE E DA' GRANDE FRUTTO

Padre Gaspare Di Vincenzo è un missionario comboniano impegnato in Congo, un paese dilaniato dalla guerra civile, dove la violenza dell'estremismo islamista aggrava una situazione di povertà estrema, minacciando l'esistenza stessa delle comunità cristiane. Non sono rari, purtroppo, i casi di sacerdoti e credenti vittime di violenza o crocifissi come gli antichi martiri. Per il nostro blog, padre Gaspare ha trovato il tempo di scrivere questa toccante testimonianza: è stato infatti tra i più stretti collaboratori di padre Puglisi sul finire degli anni Ottanta, all'epoca della sua conduzione del Centro diocesano vocazioni (Cdv). Con 3P ha condiviso il cammino della pastorale vocazionale nella Chiesa palermitana, non sempre agevole e non sempre compreso da tutti i sacerdoti. Padre Gaspare racconta anche la sua reazione alla notizia del delitto, la sua partecipazione ai funerali (portò a spalla la bara). Poi, a Licata, subito dopo ha fondato l'associazione giovanile "Centro 3P" che in questi anni ha aiutato un numero enorme di disagiati e migranti. Infine il ritorno in Congo da dove ci giunge questo splendido scritto che condividiamo con gioia.

di padre Gaspare Di Vincenzo

martedì 5 maggio 2015

STUDENTI ROMANI IN VISITA NEI LUOGHI DI PUGLISI. "IL SUO AMORE CI FA AFFRONTARE SENZA PAURA LA VITA"

Un gruppo dei ragazzi in viaggio d'istruzione con la prof. Volpe davanti alla tomba di padre Puglisi in cattedrale a Palermo

La trasformazione delle coscienze e la maturazione della spiritualità: sono questi i due "fili rossi" che legano l'attività di padre Pino Puglisi nelle sue varie esperienze fino alla sera dell'omicidio. E, a ben guardare la storia dal 1993 ai giorni d'oggi, sembrerebbe di vedere un prolungamento di questi fili rossi. In tanti si sono accostati a questa figura e ne sono rimasti come "contagiati". 
Un esempio concreto arriva da Monica Volpe: è una giovane professoressa che lavora in provincia di Roma (Palombara Sabina). Ha conosciuto padre Puglisi attraverso il romanzo di Alessandro D'Avenia "Ciò che inferno non e' " e attraverso la biografia di Francesco Deliziosi "Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" (che ha ispirato D'Avenia, come lui stesso scrive alla fine del romanzo). 
Dai libri è nato un progetto educativo che ha coinvolto diverse classi e docenti nella sua scuola e ha prodotto anche l'idea di un viaggio d'istruzione in Sicilia, in particolare sui luoghi del sacerdote-martire. La professoressa Volpe ha ora inviato a questo blog un resoconto di questo particolarissimo viaggio con una serie di toccanti pensieri dei ragazzi. La ringraziamo e con grande piacere pubblichiamo il suo articolo.

di Monica Volpe

domenica 3 maggio 2015

CINQUEMILA RAGAZZI RIUNITI IN RICORDO DI PADRE PUGLISI. MONTENEGRO: ABBIATE CORAGGIO CONTRO LA MAFIA



«Padre Pino Puglisi è stato un uomo straordinario che ha creduto. Quando si crede in Dio si crede nell’uomo, e lui ha creduto in Dio e ha creduto negli uomini, perché gli uomini possono cambiare. Anche se sembra che la violenza della mafia lo abbia annientato, il ricordo di lui resterà sempre vivo così come i suoi insegnamenti». Lo ha detto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ai cinquemila ragazzi che hanno partecipato al «Giovaninfesta 2015», a Realmonte, la città della Scala dei Turchi, «sull’onda del coraggio» e nel ricordo del parroco di Brancaccio ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993 e proclamato beato il 25 maggio 2013.

giovedì 30 aprile 2015

PATRONAGGIO: DON PUGLISI UCCISO PERCHE' EDUCAVA AL VANGELO E ALLA LEGALITA'

Il magistrato Luigi Patronaggio

Luigi Patronaggio è il magistrato che, con il collega Lorenzo Matassa, ha condotto le indagini sull'omicidio di don Pino Puglisi, sostenendo poi l'accusa durante i processi. Ha inviato al nostro blog questo suo intervento in cui ripercorre il suo impatto con il caso giudiziario che si è ben presto trasformato in un rapporto diretto con la figura del sacerdote-martire. Ricostruendo il periodo storico del 1992-1993, Patronaggio collega il delitto all'anatema di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi e agli attentati alle chiese di Roma: l'omicidio - sottolinea - "è stato quasi la conclusione di un piano violento avente come destinataria finale proprio la Chiesa e il suo nuovo forte atteggiamento contro la mafia". Quanto a don Puglisi fu ucciso perché "era un evangelizzatore, nel senso che educava alla cultura del Vangelo, educava alla cultura della legalità, educava a superare il male attraverso il bene". 

di Luigi Patronaggio

lunedì 27 aprile 2015

DON CIOTTI: PINO PUGLISI, UNO CHE HA SALDATO CIELO E TERRA


di don Luigi Ciotti

«Era uno che non si era incanalato, che faceva di testa sua». «Predicava, predicava, prendeva ragazzini e li toglieva dalla strada... Martellava e rompeva le scatole». 
Queste parole di Gaspare Spatuzza e di Giovanni Drago, mafiosi divenuti collaboratori di giustizia, basterebbero a spiegare, nella loro rozza schiettezza, perché don Pino Puglisi è stato ucciso. 
Ma sono molto lontane dal dire chi davvero fosse don Pino Puglisi, da cosa nasce quel "rompere le scatole" che lo avrebbe esposto alla vendetta del crimine mafioso. 

giovedì 26 marzo 2015

PADRE PUGLISI TRA I PATRONI DI PALERMO: IL POPOLO DEL WEB DICE SI'


Padre Puglisi sia compatrono di Palermo: l’iniziativa con questa richiesta alla Chiesa - partita dal blog dedicato al beato don Pino che state leggendo - ha coinvolto migliaia di persone, non solo credenti ma anche laici. Numerose le reazioni positive e notevole l'eco che si è avuto su tv, giornali e siti web. Ora la parola passa alla Curia che esprime apprezzamento, in attesa della nomina del prossimo arcivescovo....Le norme in vigore, fissate da Paolo VI, stabiliscono infatti che sia il vescovo a muovere il primo passo ufficiale, sentito il clero e il popolo dei fedeli. La decisione della Chiesa locale viene poi ratificata dal Vaticano. Siamo insomma all'inizio di un cammino, ma l'obiettivo di questo blog era proprio smuovere le acque con una proposta che è anche una provocazione sia per la Chiesa che per la società civile. 
Ecco l'articolo del Giornale di Sicilia di oggi sulla campagna che era partita un mese fa.
di Alessandra Turrisi

mercoledì 25 marzo 2015

VENTIMILA CONTATTI. L'INDICE DEGLI SCRITTI DI PADRE PUGLISI PUBBLICATI

Padre Puglisi durante una escursione notturna con i suoi ragazzi organizzata all'interno di un campo-scuola
Anche al buio la sua era una guida sicura verso la cima della montagna dove si aspettava l'alba


Il blog che state leggendo ha superato le ventimila visualizzazioni, con una accelerata nell'ultimo mese grazie alla campagna per chiedere di inserire padre Pino Puglisi tra i patroni di Palermo (iniziativa che tra web e facebook - sulla pagina "Beato Giuseppe Puglisi" - è arrivata a tremila adesioni). Nato appena nello scorso settembre, questo blog è presto diventato il principale punto di riferimento su internet per chi vuole approfondire o meditare sia sui suoi scritti che sulle testimonianze degli amici che hanno accompagnato la "missione" del sacerdote-martire. 

lunedì 16 marzo 2015

TUTTO BLOCCATO PER LA CHIESA INTITOLATA A PADRE PUGLISI

La posa della prima pietra per la chiesa che sarà intitolata a padre Pino Puglisi:
a un anno e mezzo di distanza il progetto è ancora fermo in Consiglio comunale a Palermo

Della chiesa di padre Pino Puglisi è rimasta solo la prima pietra. Posata nell’ottobre del 2013 in pompa magna dal cardinale Paolo Romeo, col sindaco Leoluca Orlando al seguito, fu un avvenimento a corollario della beatificazione del sacerdote assassinato dalla mafia, avvenuta pochi mesi prima. Uno poteva pensare, legittimamente, che, finita la manifestazione, arrivassero i camion dell’impresa a piazzare il cantiere. E invece no: la prima pietra conteneva la pergamena benedetta dal Papa con l’atto formale di avvio del progetto. Ma a distanza di diciassette mesi siamo ancora nella fase dei bolli, delle approvazioni, delle riunioni, dei visti, della delibera. Che, peraltro, non si sa bene dove sia finita. Il carteggio fra la Regione, la presidenza del Consiglio e gli uffici dell’Urbanistica è in questo senso illuminante.

domenica 15 marzo 2015

VERSO IL GIUBILEO: PADRE PUGLISI E LA MISERICORDIA

Una scherzosa immagine del Papa alle prese con una batteria

Papa Francesco ha proclamato il Giubileo della misericordia: inizierà il prossimo 8 dicembre e si concluderà il 20 novembre del 2016. A sorpresa ha trasformato i cinquanta anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II da commemorazione a spinta in avanti: un Anno Santo straordinario, per realizzare «una nuova tappa» nella «missione» della Chiesa di portare a tutti «il Vangelo della misericordia». Espressione che rilancia anche la necessità di una profonda conversione della Chiesa stessa. Ed evoca poveri, ultimi, periferie, parole chiave del pontificato ma anche tema conciliare fin qui piuttosto emarginato. Ieri il quotidiano Avvenire ha dedicato un inserto speciale all'evento, collegando l'annuncio del Papa con una serie di storie ed esempi sul tema della misericordia e del perdono. Per Palermo è stato scelto padre Pino Puglisi: qui sotto l'articolo che lo riguarda. Su questo nostro blog (che viene citato da Avvenire) trovate un altro articolo sulle affinità tra la pastorale del sacerdote e le indicazioni tante volte ripetute da Bergoglio nei due anni di pontificato, a partire dalla "Chiesa povera e per i poveri" (per leggerlo cliccate qui )


venerdì 6 marzo 2015

"VI RACCONTO PINO PUGLISI, IL MIO COMPAGNO DI SEMINARIO": INTERVISTA A DON SALVATORE CASSATA


Relazioni tra le persone e tra i diversi volontari che la Provvidenza gli fece incontrare durante la sua vita: questo uno dei segreti del metodo di padre Puglisi. Mentre era parroco a Godrano, negli anni Settanta, si fece aiutare dal movimento "Presenza del Vangelo": con i loro cenacoli in paese riuscirono a spezzare la spirale di violenza che incombeva sulla comunità in provincia di Palermo. Quando padre Puglisi diventò parroco a Brancaccio chiamò in aiuto volontari, insegnanti, giovani da altri quartieri per aiutarlo a lanciare "segni" nella borgata sopraffatta dalla mafia. Si potrebbe dire che oggi, per vie misteriose, l'influenza di padre Pino continua ad avere effetti con lo stesso metodo. 
Questa è una storia che può valere da esempio. Monica Volpe è una giovane professoressa che lavora in provincia di Roma (Palombara Sabina): ha conosciuto padre Puglisi attraverso il romanzo di Alessandro D'Avenia "Ciò che inferno non e' " e attraverso la biografia di Francesco Deliziosi "Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" (che ha ispirato D'Avenia). 
Ne è nato un progetto educativo che ha coinvolto diverse classi e docenti nella sua scuola e prodotto l'idea di un viaggio d'istruzione in Sicilia e in particolare sui luoghi del sacerdote-martire. Non solo: la professoressa Volpe ha anche scoperto che a Corcolle, frazione di Roma, c'è un sacerdote che conobbe Pino Puglisi come compagno di seminario. 
Lo ha voluto incontrare e ne è nato questo articolo che abbiamo il piacere di ospitare sul nostro blog. Come dicevamo, questo era il segreto di 3P: relazioni tra le persone e un progetto per una pastorale d'insieme.....   


di Monica Volpe

giovedì 5 marzo 2015

DON MASSIMO NARO: DOPO PUGLISI ALLARGARE IL SENSO DEL MARTIRIO ALLE VITTIME DI MAFIA MORTE PER LA GIUSTIZIA

Rosario Livatino

Dopo la beatificazione di padre Pino Puglisi, che è stata di portata storica, quali prospettive teologiche si pongono sul concetto di martirio? Si potrà sviluppare il tema dei "martiri della giustizia" lanciato da Giovanni Paolo II, ampliando la platea dei martiri anche a coloro che sono stati uccisi non solo in odio alla loro fede? Diverse figure di credenti laici si avanzano alla memoria in questa prospettiva e la prima è quella del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia, per il quale è in corso una istruttoria nella diocesi di Agrigento. Su questi temi il teologo don Massimo Naro, acuto studioso del "caso Puglisi" e delle sue implicazioni, ha scritto un saggio che ora ci ha inviato per la pubblicazione sul blog che state leggendo. Lo ringraziamo insieme con una preghiera affinché il cammino della Chiesa possa elevarsi attraverso una maturazione ulteriore su questi temi. Scrive infatti don Massimo: il martirio di chi è discepolo di Cristo è – in taluni contesti – proprio il martirio d’ogni “giusto”, illuminato però dal vangelo. Solo così la memoria di padre Pino non sarà oggetto di una "confisca sacrale" come se appartenesse solo alla Chiesa.

di Don Massimo Naro 

lunedì 2 marzo 2015

PINO PUGLISI TRA I PATRONI DI PALERMO: OLTRE 1500 ADESIONI. LA NOTIZIA DIFFUSA SUL WEB ANCHE DALL'ARCIDIOCESI E DAL FORUM NAZIONALE DEI CATTOLICI


Hanno superato quota 1.500 le adesioni alla proposta di inserire padre Pino Puglisi tra i patroni di Palermo. In particolare i "Mi piace" per la pagina che supporta l'idea (Beato Giuseppe Puglisi) sono stati finora oltre 300. Un grazie particolare ai giovani studenti della media del Don Bosco che giovedì scorso in una "sessione in diretta" dal teatro della scuola hanno cliccato in gruppo facendo oltrepassare quota duemila alla pagina che state leggendo. Un grazie a tutti i ragazzi e in particolare al preside prof. Nicola Filippone che ha organizzato l'evento e scritto l'articolo che ha dato il via all'iniziativa lanciata sul nostro blog

Significativo anche il fatto che la newsletter dell'Arcidiocesi di Palermo ha dato notizia della proposta con un articolo pubblicato sull'ultimo numero che potete leggere :
cliccando qui

Un articolo sull'iniziativa è stato dedicato anche da "Cattolici romani", uno dei forum cattolici più diffusi in Italia
Lo potete leggere cliccando qui oppure ecco il testo completo qui sotto