lunedì 16 marzo 2015

TUTTO BLOCCATO PER LA CHIESA INTITOLATA A PADRE PUGLISI

La posa della prima pietra per la chiesa che sarà intitolata a padre Pino Puglisi:
a un anno e mezzo di distanza il progetto è ancora fermo in Consiglio comunale a Palermo

Della chiesa di padre Pino Puglisi è rimasta solo la prima pietra. Posata nell’ottobre del 2013 in pompa magna dal cardinale Paolo Romeo, col sindaco Leoluca Orlando al seguito, fu un avvenimento a corollario della beatificazione del sacerdote assassinato dalla mafia, avvenuta pochi mesi prima. Uno poteva pensare, legittimamente, che, finita la manifestazione, arrivassero i camion dell’impresa a piazzare il cantiere. E invece no: la prima pietra conteneva la pergamena benedetta dal Papa con l’atto formale di avvio del progetto. Ma a distanza di diciassette mesi siamo ancora nella fase dei bolli, delle approvazioni, delle riunioni, dei visti, della delibera. Che, peraltro, non si sa bene dove sia finita. Il carteggio fra la Regione, la presidenza del Consiglio e gli uffici dell’Urbanistica è in questo senso illuminante.

Il 21 gennaio scorso all’ufficio staff del Consiglio comunale viene acquisita da Sala delle Lapidi la nota con cui Maurizio Pirillo, dirigente generale dell’assessorato al Territorio, invia il progetto «di interesse regionale» che comporta una variante al Prg. Sul piano per costruire la chiesa in via Fichidindia, a Brancaccio, su un terreno confiscato a Cosa nostra, si chiede un parere «entro 45 giorni. Trascorso tale termine, questo assessorato procederà senza diffida a nominare un commissario ad acta». Due giorni dopo, il 23 gennaio, Salvatore Orlando, presidente del Consiglio, invia agli uffici (ma anche al sindaco, al vice e al segretario generale) una lettera invitando «l’amministrazione ad adottare le iniziative di competenza che riterrà di assumere». E cioè, dare mandato agli uffici di preparare la delibera da sottoporre all’approvazione del Consiglio. Senonchè il 10 marzo, giusto quando il termine dei 45 giorni scadeva, il dirigente dell’Urbanistica, Nicola Di Bartolomeo, faceva presente al presidente Orlando che «in riferimento alla proposta di delibera sul progetto del complesso parrocchiale beato Giuseppe Puglisi», per scongiurare il commissariamento «si chiede di attivare la procedura d’urgenza». Venerdì scorso, la presidenza di Sala delle Lapidi, risponde, stupita: «A oggi non è pervenuta alcuna proposta di deliberazione».
Dov’è finita allora? Non si capisce. Forse in ragioneria generale per il visto di conformità o in segreteria per la trasmissione o forse altrove, in qualche scrivania fra un bollo e un sospiro. «Sono sicuro - smorza il vicesindaco, Emilio Arcuri, ma non ha competenza sulle questioni urbanistiche - che si troverà il modo di approvare la delibera col progetto senza dovere ricorrere a un commissario».
E già da stamattina si farà una ricognizione in lungo e in largo per rintracciare il documento e farlo transitare verso la segreteria di Sala delle Lapidi, dove il presidente assicura una corsia preferenziale: «Lo abbiamo già fatto dieci giorni fa con la delibera dell’Arnas Civico per la camera calda delle ambulanze all’Ospedale dei Bambini. Disposti a convocare sedute straordinarie».
Il progetto è finanziato con 4 milioni e mezzo di euro. Il luogo di culto avrà 750 posti a sedere. È previsto anche un auditorium, impianti sportivi, locali per attività ricreative e per il catechismo. I tecnici al momento della posa della prima pietra dissero che il cantiere si sarebbe dovuto chiudere alla fine del 2015. Erano stati troppo, troppo ottimisti.
Giancarlo Macaluso

(Giornale di Sicilia - 16 marzo 2015)

1 commento:

  1. Dopo la pubblicazione sul Giornale di Sicilia dell'articolo e conseguenti polemiche e reazioni indignate, la delibera non solo è stata "ritrovata" ma giovedì 19 marzo è stata poi approvata dal Consiglio comunale di Palermo. La parola ora passa alla Regione per una valutazione tecnica. Non è ancora dato sapere quando realmente aprirà il cantiere. «Questa decisione del Consiglio riempie di gioia l'intera Amministrazione comunale e tutta la città - ha commentato il sindaco Leoluca Orlando -, ed è la conferma della gratitudine della nostra città per la grande testimonianza del Beato Padre Pino Puglisi. Adesso speriamo che la Santa Sede possa, una volta adempiuti i necessari passaggi, proclamare il Beato Pino Puglisi, copatrono di Palermo, come chiedono moltissimi palermitani attraverso diverse iniziative, e come ha chiesto l'Amministrazione
    comunale, tramite una mia lettera inviata al Santo Padre alcuni mesi fa, che è stata inoltrata agli uffici vaticani competenti, per l'opportuna valutazione»

    RispondiElimina