sabato 21 ottobre 2023

Una reliquia di don Pino Puglisi nelle carceri


Una reliquia di don Pino Puglisi sarà portata nelle carceri italiane per momenti di riflessione e preghiera. E' una iniziativa dell'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice che ha consegnato venerdì 20 ottobre la reliquia del Beato all'ispettore generale dei cappellani, don Raffaele Grimaldi, in modo da avviare le visite nei penitenziari. Ecco un articolo con i particolari.


 Padre Pino Puglisi entra nelle carceri. La reliquia del prete ucciso dalla mafia a Brancaccio è stata consegnata dall’arcivescovo Corrado Lorefice, all’ispettore generale dei cappellani, don Raffaele Grimaldi, che la porterà agli ospiti delle case circondariali di tutta Italia. «Per noi anche i fratelli e le sorelle che vivono un tempo di detenzione sono Chiesa, dunque parte integrante della famiglia - dice monsignor Lorefice -  Ci prendiamo cura di loro e sappiamo che la loro situazione di vita ci può avvicinare molto di più alla presenza stessa del Signore. Non dimentichiamo che nel Vangelo si legge "Ero prigioniero e siete venuti a trovarmi". E poi è un’opportunità che vogliamo rivivere insieme. La visione di Papa Francesco è quella di una Chiesa in uscita che deve arrivare anche laddove si vive una situazione di detenzione. Credo sia anche questo il motivo che vogliamo mettere in risalto: fare arrivare la nostra vicinanza e la nostra presenza». L’arcivescovo ha manifestato la sua gratitudine ai cappellani «per il servizio prezioso che prestano ogni giorno».

La reliquia racconterà ai detenuti la vita di padre Puglisi che ha donato il suo ultimo sorriso a chi gli ha sparato. «Chi vive una condizione di detenzione deve comprendere che è  amato - conclude Lorefice - perché nelle carceri non deve esserci solo la giustizia punitiva ma anche quella riparativa e redentiva». 

A ricevere la reliquia è padre Raffaele Grimaldi: «Questo vuole essere un segno di misericordia e speranza ed è affidato a tutti i cappellani per parlare di misericordia, giustizia e anche di perdono all'interno dei nostri istituti penitenziari». Monsignor Lorefice ha ricevuto in dono la croce pettorale della Speranza realizzata dai detenuti di Casal del Marmo e Rebibbia. Presente all’incontro anche don Carlo Cianciabella, cappellano del carcere minorile Malaspina. «A questo grande santo dobbiamo chiedere scusa - commenta padre Cianciabella - perchè è stato lasciato solo. Noi adesso dobbiamo dare spessore alla sua santità».

Padre Pino Puglisi si adoperò molto per i detenuti di Brancaccio. Insieme con i suoi collaboratori visitava spesso le famiglie del quartiere con parenti ai domiciliari, invitandoli a cambiare vita. Il documento più importante che è rimasto di questa attività è una lettera inviata ai detenuti del quartiere Brancaccio che  si trovavano nel carcere dell’Ucciardone alla vigilia del Natale del 1992. «Cari amici del quartiere Brancaccio detenuti in questa  casa circondariale, in occasione del Natale noi del centro di accoglienza Padre Nostro - scriveva padre Pino Puglisi - desideriamo farvi sapere che anche noi, oltre naturalmente ai vostri cari, rivolgiamo il nostro pensiero a voi e alla vostra condizione di spirito». 

Anna Cane

Giornale di Sicilia 21 ottobre 2023

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