martedì 3 gennaio 2023

Don Puglisi: indulgenza plenaria per i 30 anni dal martirio. Ecco come ottenerla


 

Il 15 settembre del 2023 si ricorderanno i 30 anni del martirio di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia "in odium fidei", per fermare la sua predicazione del Vangelo a Brancaccio. Mentre già in diocesi si sta preparando un intenso calendario di iniziative per fare memoria del Beato, arriva anche la notizia che sarà possibile ottenere l'indulgenza plenaria e la benedizione papale visitando entro il 31 dicembre alcuni luoghi a Palermo legati alla vita e al sacrificio del martire. L'indulgenza plenaria, secondo la dottrina della Chiesa cattolica, è quella che libera "per intero dalla pena temporale dovuta per i propri peccati" già rimessi quanto alla colpa mediante l'assoluzione. 

Quanto al significato profondo di questa dottrina (nata molti secoli fa) riportiamo un passaggio illuminante di Papa Francesco dalla bolla di indizione del Giubileo 2015 (Misericordiae Vultus). 

Sentendo infatti un’espressione del genere – «pena temporale» – si può pensare subito a un castigo che Dio ha inflitto o infliggerà al peccatore per punirlo del male commesso. In realtà, la pena temporale è «l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri» (Francesco, Misericordiae vultus, n. 22). «L’impronta negativa», cioè il disordine, le contraddizioni, il dissesto che i comportamenti peccaminosi lasciano in noi: abitudini cattive, disordine degli affetti, debolezza della volontà, inclinazione a ricadere nel peccato… «Impronta negativa» in noi e attorno a noi: pensiamo - spiega il teologo don Pier Paolo Caspani - ai disastri che certi comportamenti sbagliati (prepotenza, violenza, chiusure egoistiche, dipendenze…) provocano là dove vive chi di tali comportamenti si rende responsabile. «Impronte negative» che spesso si aggrovigliano, creando situazioni negative intricate e pesanti. Evidentemente, anche dopo che il peccatore pentito ha ricevuto il perdono di Dio, l’«impronta negativa» rimane e, per quanto possibile, va «riparata» grazie a un cammino di conversione. 

 Chiarito questo significato rettamente inteso dell'indulgenza plenaria, ecco cosa occorre fare per ottenerla: oltre alla visita nei luoghi riportati più sotto, occorre confessarsi, partecipare a una messa e ricevere l'eucarestia, pregare "secondo le intenzioni del Sommo Pontefice" (Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre). 

  La notizia è stata data dall'Ufficio stampa dell'Arcidiocesi di Palermo il 3 gennaio con questo comunicato: la Penitenzieria Apostolica, su richiesta dell’Arcivescovo Metropolita di Palermo Mons. Corrado Lorefice, in virtù dei poteri speciali che le sono conferiti dal Santo Padre Francesco, ha concesso nella ricorrenza dell’anno celebrativo in memoria del martirio in odium fidei del Beato Giuseppe Puglisi (ucciso per mano mafiosa il 15 settembre del 1993), la Benedizione papale con annessa Indulgenza Plenaria ai fedeli e ai pellegrini che nel corrente anno 2023 visiteranno i luoghi del Beato Puglisi. Si potrà lucrare l’Indulgenza Plenaria alle seguenti condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. 

I luoghi individuati sono i seguenti:

 La Chiesa Cattedrale di Palermo dove riposano le spoglie mortali del Beato Giuseppe Puglisi. E inoltre:

  • La Parrocchia di San Gaetano del quartiere Brancaccio.
  • Il Centro di accoglienza “Padre Nostro” ETS con sede in via Brancaccio n. 210.
  • Il Centro Diocesano Vocazioni con sede in via Matteo Bonello n. 2
  • La Parrocchia Maria Santissima Immacolata Concezione di Godrano.
  • La casa (oggi “Casa Museo Puglisi”) dove il Beato ha vissuto e dinanzi alla quale è stato ucciso, sita in piazzetta Beato Padre Puglisi n. 5 a Palermo (ex piazzale Anita Garibaldi).

Gli anziani, gli infermi, e tutti coloro che per grave motivo sono impossibilitati a uscire di casa, - si legge nel comunicato - potranno ugualmente ottenere la Piena Indulgenza coltivando il proposito di compiere, quanto prima, le tre condizioni abituali e se si uniranno spiritualmente alle celebrazioni in memoria del Beato Puglisi previste durante l’anno, offrendo a Dio le sofferenze legate alla loro condizione.

Il Decreto della Penitenzieria Apostolica è stato emesso lo scorso 13 dicembre 2022, Dominicae Incarnationis, a firma del Card. Mauro Piacenza, Penitenziario Maggiore.

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