mercoledì 23 settembre 2015

PADRE PUGLISI A GODRANO: IL PARROCO PIU' ALTOLOCATO DELLA CHIESA DI PALERMO

Dal '70 al '78 padre Pino Puglisi fu parroco a Godrano, un paesino di montagna in provincia di Palermo, scosso da una faida che aveva causato diversi omicidi e con le famiglie divise da profondi rancori. In questo clima gelido, e non solo per l'altitudine, il sacerdote ebbe una profonda crisi di scoraggiamento. Ma con l'aiuto di alcuni amici e del movimento Presenza del Vangelo riuscì a ripartire fino a pacificare le coscienze e a trasformare l'intero paese. Alcuni fili rossi della sua attività pastorale si ritroveranno a Brancaccio: dall'attenzione per i bambini alla "purificazione" delle processioni e del devozionismo popolare. A raccontare quegli anni è una delle ragazze di allora di Godrano, poi diventata insegnante di religione. Ecco il suo intervento. 

giovedì 17 settembre 2015

BERTOLONE: PADRE PINO PUGLISI? NON RENDIAMO INUTILE LA MORTE DI UN PROFETA

La folla alla cerimonia di beatificazione: 25 maggio 2015

In un articolo pubblicato sull'Osservatore Romano, mons. Vincenzo Bertolone mette in guardia da un rischio ben preciso in questi giorni di commemorazioni per l'anniversario dell'uccisione di padre Pino Puglisi: ridurre il suo insegnamento alla quiete e all'umiltà, spegnendo la sua voce di profeta che si ricollega alla tradizione purissima della fede e del coraggio dei martiri dei primi secoli del Cristianesimo. Ma anche a un'altra grande figura: mons. Oscar Romero.


di Vincenzo Bertolone

postulatore della causa di beatificazione e arcivescovo di Catanzaro

mercoledì 16 settembre 2015

LA MAFIA ...QUI DA NOI? MA VA! PADRE PINO PUGLISI RICORDATO A ROMA

Il provocatorio titolo dell'iniziativa a Roma: "La mafia...qui da noi? Ma va!"

Il giorno del suo compleanno, il giorno del suo martirio: per ricordare la lezione di fede e di coraggio di padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia, la parrocchia di San Frumenzio e la Comunità di Sant'Egidio a Roma hanno scelto proprio la data del 15 settembre. Il salone parrocchiale è stato gremito dai fedeli e anche da molti siciliani che vivono a Roma e che hanno colto l'occasione per fare memoria di don Pino, ascoltando tre relatori che hanno avuto modo di conoscerlo direttamente. Ecco un resoconto dell'incontro comparso on line sul sito di informazioni della diocesi.


DON PINO PUGLISI, UNA VITA CONTRO L'INDIFFERENZA
di Elisa Storace
Romasette.it - L'informazione on line della diocesi di Roma
Da sinistra: Massimo Magnano della Comunità Sant'Egidio, il giornalista Francesco Deliziosi, mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma Nord, don Gianpiero Palmieri, il saggista Vincenzo Ceruso

giovedì 10 settembre 2015

PER PADRE PUGLISI MEDAGLIA D'ORO AL VALOR CIVILE


Una medaglia d'oro al valore civile sarà conferita alla memoria  del Beato Giuseppe Puglisi. La cerimonia è prevista al Quirinale il 24 settembre alle 12. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, consegnerà la medaglia ai due fratelli del sacerdote, Gaetano e Francesco. Sarà questo il culmine delle manifestazioni in onore di padre Pino per il 22° anniversario della sua uccisione, avvenuta il 15 settembre 1993. 

domenica 6 settembre 2015

IL PRESIDE RAFFAELE: PADRE PUGLISI E IL VENTO DEL '68...

Antonino Raffaele

Sulla fine degli anni Sessanta padre Pino Puglisi lavorò all'istituto Roosevelt dell'Addaura a Palermo, un centro di assistenza per orfani e infanzia disagiata. Antonino Raffaele, che era tra i docenti del Roosevelt, lo conobbe in quell'occasione ed ebbe a sperimentare la sua straordinaria umanità, capacità di educatore e accoglienza. Pur alle prese con insegnanti a volte ideologizzati e di sinistra, il sacerdote riuscì ad aprire un dialogo e a condividere slanci e generosità di quel gruppo. Fino a incontrarli a viso aperto in una taverna con davanti un uovo sodo e un bicchiere di vino. Fino ad accompagnarli nelle prime lotte sindacali per i diritti dei lavoratori del Roosevelt. Raffaele e Puglisi rimasero in stretto contatto e anni e anni dopo si ritrovarono al liceo classico Vittorio Emanuele II: lui preside, l'altro insegnante di religione. Fino al 15 settembre del 1993. Ecco un articolo dell'ex preside che rievoca gli anni del Roosevelt.

venerdì 4 settembre 2015

PROCESSIONI, FESTE E FUNERALI: DECALOGO ANTIMAFIA DEI VESCOVI CALABRESI

"Una proposta seria per passare dalle parole ai fatti nella lotta alla criminalità": il neo-presidente dei vescovi calabresi, mons. Vincenzo Bertolone, ha definito così il documento "Per una nuova evangelizzazione della pietà popolare" elaborato per mettere un freno a infiltrazioni criminali nel cuore dei riti cristiani. Si tratta di una svolta epocale che è auspicabile che venga recepita anche dalle altre chiese locali a partire da quella siciliana.
Mons. Vincenzo Bertolone, presidente dei vescovi calabresi

giovedì 3 settembre 2015

IL BLOG DI PADRE PUGLISI COMPIE UN ANNO. ECCO L'INDICE DEI SUOI SCRITTI PUBBLICATI


  1. Un anno fa nasceva il blog dedicato a padre Pino Puglisi: in poco tempo è diventato il principale punto di riferimento su internet per quanti vogliano approfondire la vita del sacerdote-martire ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 e il valore del suo insegnamento. Oggi il blog ospita circa 150 articoli, foto e video e ha avuto oltre 34 mila visualizzazioni con notevoli contatti pure dall’estero (Stati Uniti, Francia, Spagna, Israele). Di pari passo anche la pagina su Facebook collegata al blog  (Beato Giuseppe Puglisi) ha superato i 3.500 Mi Piace.

mercoledì 2 settembre 2015

INIZIATIVA A ROMA IL 15 SETTEMBRE IN MEMORIA DI PADRE PINO PUGLISI


Chi era davvero don Pino Puglisi? Che significato ha per la Chiesa cattolica la sua beatificazione come martire? Qual è il modello di azione pastorale che la comunità cristiana deve tenere presente per onorarne davvero la memoria? Cercherà di rispondere a queste domande una iniziativa che si terrà a Roma per commemorare l’anniversario dell’omicidio di don Puglisi, ucciso dalla mafia sotto casa a Brancaccio il 15 settembre del 1993.
Proprio la sera del 15 settembre prossimo, a 22 anni dall’agguato, la Comunità di Sant’Egidio e la parrocchia di San Frumenzio (via Cavriglia 8, Roma) hanno organizzato un momento di riflessione su “Don Pino Puglisi: misericordia e martirio”.

domenica 23 agosto 2015

DOCUMENTI/FUNERALI DEL BOSS, L'ARTICOLO DI CONDANNA DELL'OSSERVATORE ROMANO

L'Osservatore Romano ha ricordato la ferma presa di posizione contro la mafia di Papa Bergoglio

Massima prudenza e discernimento perché il funerale non sia strumentalizzato e non diventi "uno scandalo". Sulla polemica per le esequie del patriarca della famiglia Casamonica a Roma interviene l'Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano. E, in maniera molto significativa, affida il giudizio sulla vicenda a una intervista con monsignor Vincenzo Bertolone, postulatore della causa per il riconoscimento del martirio di padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia. L'articolo ricorda anche la ferma presa di posizione di Papa Bergoglio a Sibari, dove ha ricordato che gli appartenenti a organizzazioni criminali sono scomunicati, concludendo che con questi pronunciamenti "non ci sono zone d'ombra". Ribadita anche l'incompatibilità tra mafia e Vangelo. Nel corso dell'articolo si riportano anche dichiarazioni nette di condanna sull'episodio di don Luigi Ciotti e di monsignor Giancarlo Bregantini, ricordando come stiano venendo fuori pesanti responsabilità da parte delle istituzioni civili.


domenica 19 luglio 2015

REGISTA FRANCESE A PALERMO: GIRERA' UN DOCUMENTARIO SU PADRE PINO PUGLISI

La regista francese Emmanuelle Nobecourt-Burel

Sopralluoghi e colloqui a Palermo in questi giorni di metà luglio per Emmanuelle Nobecourt-Burel, regista parigina. Per conto del secondo canale della tv statale francese realizzerà un documentario di mezz'ora su padre Pino Puglisi. L'iniziativa fa parte di una mini-serie in quattro puntate dal titolo "I Cristiani che resistono" e andrà in onda tra le trasmissioni di argomento religioso che vengono realizzate da quel canale. 

domenica 5 luglio 2015

“L’ULTIMO SORRISO”: IL PRIMO DOCU-FILM SU PADRE PINO PUGLISI

La regista Linda Ferrante e il commissario Sergio Quartana

“L’ultimo Sorriso” è il titolo del primo docufilm sulla vita di Padre Pino Puglisi. Da un’idea del Commissario Sergio Quartana, presidente dell’Associazione Culturale della Polizia Municipale di Palermo, in collaborazione con la giovane regista palermitana Linda Ferrante, direttrice della “Cosmo Cinematografia“, nasce a Palermo un nuovo progetto cinematografico. 
“Con la realizzazione del film documentario su Padre Pino Puglisi – afferma Quartana – cercheremo di far conoscere alla gente il lato spirituale ed umano di quest’uomo che è stato un’importante figura per la nostra terra. Lui non solo si è opposto alle ripetute minacce della mafia, ma soprattutto è riuscito a sviluppare importanti attività che hanno portato ad un evidente miglioramento e ad un cambiamento radicale tra i giovani del quartiere Brancaccio di Palermo”.
La sceneggiatura è stata interamente scritta dalla regista in soli due mesi, dopo una serie di incontri ed una lunga raccolta di testimonianze anche da parte della famiglia stessa di Padre Puglisi. Le musiche sono scritte dal compositore Nicolò Renna ed eseguite da Room Quartet, Giò Patania è l’autore dell’unica canzone presente nel docufilm, fotografia e montaggio di Maurizio Vuturo, operatore video Daniele Sicilia ed i testi dei monologhi sono di Teresa Gammauta (già autrice di un fumetto su Padre Pino).
Il cast è principalmente composto da attori non professionisti, scelta tecnica fortemente voluta dalla regista; per il volto di Padre Puglisi è stato scelto, non solo per la sua evidente bravura ma anche per una leggera somiglianza fisica, il noto attore palermitano Paride Benassai.
“Le prime riprese del docufilm sono state girate il 3 aprile 2015 – racconta la giovane regista – e si concluderanno entro il mese di Ottobre. Stiamo cercando di girare tutte le scene in maniera lineare e cronologica; le location sono tutte su Palermo e provincia. Proveremo a ripercorrere la vita di Padre Puglisi attraverso i veri ricordi e le testimonianze di quotidianità, mettendo in evidenza la sua scoppiettante personalità nell’affrontare realtà molto serie e drammatiche”.

Articolo tratto da www.vivisicilia.com

sabato 4 luglio 2015

AL VIA I LAVORI PER LA CHIESA INTITOLATA A PADRE PUGLISI

Brancaccio: il progetto della chiesa intitolata a padre Pino Puglisi:
 il campanile, alto 34 metri, sarà visibile in tutta la zona orientale di Palermo

Sono partiti i lavori in via Fichidindia, nel cuore di Brancaccio, a Palermo, dove sorgerà la chiesa sognata da don Pino Puglisi. Su un terreno di 12.000 metri quadrati confiscato alla mafia, sorgeranno la chiesa e alcuni locali per svolgere incontri e attività ludiche e sportive per i ragazzi. 
A due anni dalla posa della prima pietra e dopo un lungo iter burocratico il progetto è stato presentato alla comunità parrocchiale di San Gaetano, dal cardinale Paolo Romeo, insieme al parroco don Maurizio Francoforte e ai progettisti. “Il sogno del beato padre Puglisi - afferma il cardinale Romeo - comincia a diventare realtà. Abbiamo lottato fortemente per realizzarlo. Adesso contiamo sull’aiuto di tutta la città per realizzarlo”. Il progetto, firmato da Daniela Federico e Ciro Trentacosti, sarà realizzato in due anni dalla ditta Eurocostruzioni e avrà un costo complessivo di circa 9 milioni di euro. Intanto saranno realizzati la chiesa e i locali per un valore complessivo di 4 milioni e 700mila euro finanziati con i fondi dell’8 per mille. Successivamente con le risorse che dovrebbero arrivare dalle donazioni, si procederà con la costruzione dei laboratori, del campo sportivo polivalente, dell’anfiteatro e dell’area verde di 6mila metri quadrati. Era questo il cuore del progetto sognato da Puglisi, un luogo d’incontro e non soltanto la chiesa. 
(Dall'agenzia religiosa SIR)

mercoledì 10 giugno 2015

LA LEZIONE DI PADRE PUGLISI: DUE GIORNI DI INIZIATIVE A SIRACUSA

Un'immagine della cerimonia di beatificazione (25 maggio 2013)
SIRACUSA,6 giugno 2015. “Padre Puglisi è la prima vittima di mafia ad essere proclamata martire della chiesa. È quindi una presa di posizione coraggiosa e storica, in cui per la prima volta la chiesa applica il principio secondo il quale Vangelo e mafia sono incompatibili. Nella storia di Padre Pino Puglisi vengono rilevati gli elementi del martirio come per i primi cristiani durante l’Impero Romano, cioè persone che vengono uccise in odio alla loro fede per far tacere la loro voce di cristiani. È dunque un punto di partenza importante per la Chiesa tutta, in modo che non ci siano più mezze misure nella condanna della criminalità organizzata”.
Lo ha ribadito, venerdì sera, a Carlentini (SR), nella chiesa Santa Tecla, durante la presentazione del suo libro “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso” edito da Rizzoli, il giornalista Francesco Deliziosi, capo redattore del Giornale di Sicilia, allievo e amico di Padre Puglisi che dopo la sua uccisione si è dedicato a mantenerne viva la memoria.


martedì 19 maggio 2015

25MILA VISUALIZZAZIONI PER IL BLOG DI PINO PUGLISI. ECCO L'INDICE DEI SUOI SCRITTI

Il blog che state leggendo ha superato le venticinquemila visualizzazioni. Nato appena nello scorso settembre, è presto diventato il principale punto di riferimento su internet per chi vuole approfondire o meditare sia sugli scritti di padre Pino Puglisi che sulle testimonianze degli amici che hanno accompagnato la "missione" del sacerdote-martire. Tra queste ultime quelle di Agostina Aiello, Parola Geraci, padre Gaspare Di Vincenzo. E altre ancora si aggiungeranno. Per gli scritti di 3P potete consultare l'indice di quanto pubblicato in questo post
cliccando qui

E inoltre ecco le relazioni pubblicate negli ultimi giorni
"Ecco come pregava Gesù" cliccate qui

Il Padre Nostro e la misericordia di Dio  cliccate qui

Siate innamorati di Gesù  cliccate qui

Scoprite nei vostri cuori la vocazione cliccate qui


Il 25 maggio sarà il secondo anniversario del riconoscimento del martirio di Pino Puglisi da parte della Chiesa. Uniamoci in preghiera per riuscire a seguire in pieno il suo esempio e perché Palermo e la Sicilia, col suo aiuto, sappiano estirpare la malapianta della mafia.