martedì 28 ottobre 2014

TRE PAPI HANNO PARLATO DI PADRE PUGLISI/ RATZINGER: "IMITATE IL BUON PASTORE, DON PINO LO PORTO NEL CUORE" (DOCUMENTI/2)


Un'immagine della visita di Benedetto XVI a Palermo 

"Egli aveva un cuore che ardeva di autentica carità pastorale; nel suo zelante ministero ha dato largo spazio all’educazione dei ragazzi e dei giovani...imitatelo, è stato come il Buon Pastore evangelico": parole di Papa Benedetto XVI su padre Pino Puglisi, pronunciate durante la sua visita a Palermo il 3 ottobre 2010.
Dopo aver passato in rassegna gli interventi di Giovanni Paolo II su don Pino
(questo il link al primo post:

oggi recuperiamo alla memoria quanto ha detto (e fatto) il suo successore. La visita di quattro anni fa fu un momento importante che fece intuire quanto la causa di beatificazione fosse ormai prossima alla conclusione positiva. 



Prima dell’estate del 2010 numerose associazioni cattoliche palermitane e tantissimi cittadini avevano infatti sottoscritto una lettera al Papa proprio per chiedere il riconoscimento del martirio del parroco di Brancaccio. L'iter aveva subito rallentamenti per le richieste di chiarimento avanzate dalla Congregazione per le Cause dei Santi. E proprio per approntare gli approfondimenti in quell'anno il cardinale Paolo Romeo aveva nominato il nuovo Postulatore, mons. Vincenzo Bertolone.

Neanche un Pontefice può intervenire direttamente su una causa del genere o sulla Congregazione. Ma durante la storica giornata a Palermo - che si concluse con un omaggio a Giovanni Falcone e a tutte le vittime della mafia in autostrada sul luogo della strage di Capaci - Papa Ratzinger per ben tre volte volle ricordare la figura di don Puglisi: prima durante l’omelia sul prato del Foro Italico, poi durante l’incontro col clero in cattedrale e infine incontrando i giovani a Piazza Politeama. Ci fu anche un continuo scambio di informazioni su padre Pino tra la Curia e la Postulazione da un lato e il Vaticano dall'altro in modo da preparare al meglio la visita e i discorsi del Papa. 
La folla al Foro Italico di Palermo per Papa Benedetto XVI 
 Riportiamo qui le frasi di Ratzinger che meglio di ogni altro intervento ritraggono il carisma di don Puglisi evangelizzatore all’interno della “sua” Chiesa, affiancato significativamente ad esempi di santità:
“La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti  al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare. Invece, chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo. Così si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi. Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l'amore di Cristo.
Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! Fa’ emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e che hai! Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene! Con la forza di Dio tutto è possibile!” (Omelia al Foro Italico)


“La Chiesa di Palermo ha ricordato recentemente l’anniversario del barbaro assassinio di Don Giuseppe Puglisi, appartenente a questo presbiterio, ucciso dalla mafia. Egli aveva un cuore che ardeva di autentica carità pastorale; nel suo zelante ministero ha dato largo spazio all’educazione dei ragazzi e dei giovani, ed insieme si è adoperato perché ogni famiglia cristiana vivesse la fondamentale vocazione di prima educatrice della fede dei figli. Lo stesso popolo affidato alle sue cure pastorali ha potuto abbeverarsi alla ricchezza spirituale di questo buon pastore, del quale è in corso la causa di Beatificazione. Vi esorto a conservare viva memoria della sua feconda testimonianza sacerdotale imitandone l’eroico esempio” (Incontro col clero in cattedrale).


L'incontro del Papa con i giovani a piazza Politeama
“Ed eccoci all’altro passaggio importante, che posso solo accennare: la famiglia, per essere “piccola Chiesa”, deve vivere ben inserita nella “grande Chiesa”, cioè nella famiglia di Dio che Cristo è venuto a formare. Anche di questo ci dà testimonianza la beata Chiara Badano, come tutti i giovani santi e beati: insieme con la famiglia di origine, è fondamentale la grande famiglia della Chiesa, incontrata e sperimentata nella comunità parrocchiale, nella diocesi; per la beata Pina Suriano è stata l’Azione Cattolica - ampiamente presente in questa terra -, per la beata Chiara Badano il Movimento dei Focolari; infatti, anche i movimenti e le associazioni ecclesiali non servono se stessi, ma Cristo e la Chiesa.
Cari amici! Conosco le vostre difficoltà nell’attuale contesto sociale, che sono le difficoltà dei giovani e delle famiglie di oggi, in particolare nel sud d’Italia. E conosco anche l'impegno con cui voi cercate di reagire e di affrontare questi problemi, affiancati dai vostri sacerdoti, che sono per voi autentici padri e fratelli nella fede, come è stato Don Pino Puglisi.
Ringrazio Dio di avervi incontrato, perché dove ci sono giovani e famiglie che scelgono la via del Vangelo, c’è speranza. E voi siete segno di speranza non solo per la Sicilia, ma per tutta l’Italia. Io vi ho portato una testimonianza di santità, e voi mi offrite la vostra: i volti dei tanti giovani di questa terra che hanno amato Cristo con radicalità evangelica; i vostri stessi volti, come un mosaico! Ecco il dono più grande che abbiamo ricevuto: essere Chiesa, essere in Cristo segno e strumento di unità, di pace, di vera libertà. Nessuno può toglierci questa gioia! Nessuno può toglierci questa forza! Coraggio, cari giovani e famiglie di Sicilia! Siate santi! Alla scuola di Maria, nostra Madre, mettetevi a piena disposizione di Dio, lasciatevi plasmare dalla sua Parola e dal suo Spirito, e sarete ancora, e sempre più, sale e luce di questa vostra amata terra. Grazie!” (incontro con i giovani a Piazza Politeama). 

Pur nel rispetto dell’autonomia della Congregazione per le Cause dei Santi, Benedetto XVI ha seguito in prima persona l’iter per il riconoscimento del martirio e il lavoro della postulazione.
Ecco come il cardinale Salvatore De Giorgi (che aveva aperto la causa nel 1998) racconta del notevole interesse del Pontefice per la figura di don Puglisi: «Gli ho parlato del parroco di Brancaccio sin dal primo incontro con lui appena eletto Papa nella Cappella Sistina. Mi sono inginocchiato davanti a lui, e lui mi ha abbracciato dicendo sorridente: “Ecco Palermo, ecco la Sicilia”. “Palermo, che Lei ha conosciuto, Beatissimo Padre, - ho risposto - è certamente felice per la sua elezione e si augura dal suo Pontificato la grazia più attesa dal Signore, la beatificazione del sacerdote don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia”. Alcuni mesi dopo, in una udienza privata, sono tornato a parlargli a lungo della vita sacerdotale e del martirio di don Pino, sottolineando l’importanza ecclesiale, pastorale e sociale del riconoscimento da parte della Chiesa del suo martirio sacerdotale. Mi ha ascoltato con viva attenzione e mi ha detto: “Lo porto nel cuore”. Una frase molto significativa, riferita col suo consenso anche alla stampa.
Il cardinale Ratzinger con De Giorgi durante la visita a Palermo del Duemila
Di padre Puglisi  - prosegue De Giorgi - ho parlato col Papa anche in aereo in occasione della sua visita pastorale a Palermo, è rimasto positivamente impressionato sia per l’eccellente organizzazione sia per la partecipazione numerosa e calorosa dei fedeli, in particolare dei giovani, a onore della Chiesa palermitana e del suo Pastore, il cardinale Paolo Romeo. Per me, tuttavia, la più emozionante sorpresa è stata quando ho ricevuto la comunicazione che in occasione della celebrazione della Beatificazione (il 25 maggio 2013) avrei rappresentato il Santo Padre. Mi sono commosso. E la commozione è cresciuta quando, nel ringraziarlo di persona, il Santo Padre mi ha detto: “L’ho fatto con tutto il cuore”. E lo spazio nel cuore di un grande Papa come Benedetto XVI don Pino certamente ce l'ha ancora, anche dopo la sua scelta - umile e coraggiosa - di passare il testimone a Papa Francesco.
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Tutte le citazioni sono tratte da F.Deliziosi, "Pino Puglisi - il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" (Rizzoli)

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1 commento:

  1. Ricordo benissimo quel 3 ottobre del 2010 per quella splendida giornata della visita di papa Benedetto a Palermo. Ero responsabile dell'Ufficio Stampa e in molti giornalisti al termine della storica giornata, in Sala stampa mi chiedevano i passaggi del Papa su Don Puglisi. Ho dovuto preparare un piccolo dossier su quei passaggi ( che voi pubblicate nel blog). Ma il ricordo più' bello è' stato il mio personale interessamento per la sosta dinanzi alla stele Falcone a Capaci. E lo racconto: la mattina prima ( giorno 2) alle 9 chiamo P.Federico Lombardi dicendogli " perché' non suggerisce al Santo Padre di fermarsi lungo l'autostrada nella stele Falcone? Per noi siciliani sarebbe un gesto grandissimo!" Lui mi risponde: "è' troppo tardi, bisognava pensarci prima e poi...la sicurezza". Cosi' mi rassegnai. Il 3 ero sotto l'aereo papale per ricevere i discorsi con gli embarghi per consegnarli ai giornalisti prima dell'arrivo del Papa al Foro Italico. In quel momento mi hanno comunicato riservatamente che sull'aereo avevano riferito al Papa la richiesta della sosta ed aveva dato il consenso...ma al ritorno in serata. Cosi' avvenne. In assoluto riserbo abbiamo stilato il comunicato tra Palermo e Roma e alle ore 19,15, quando il Papa si ferma a Capaci abbiamo diffuso la notizia. Una sorpresa per tutti...e immaginate cosa è' successo in Sala Stampa...hanno dovuto rifare tutti i pezzi per la grande novità' dell'evento...molto gradito al popolo siciliano: Il Papa ha pregato a Capaci per tutte le vittime della mafia! Certamente P.Puglisi dal cielo ha illuminato il cuore di Papa Benedetto!
    Padre Paolo Fiasconaro

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