venerdì 18 agosto 2017

UN CARTELLONE UNICO PER LE INIZIATIVE DEL 15 SETTEMBRE


Sulla memoria di don Pino Puglisi comincia a germogliare la pace. Tra le varie anime che in 24 anni hanno portato avanti, ciascuna secondo le proprie modalità e troppo spesso in aperto conflitto tra loro, l’insegnamento e la testimonianza del sacerdote martire, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, sembra essersi instaurato un dialogo produttivo. Nessuna dichiarazione di intenti, nessuna foto di gruppo a favore di telecamere, solo un manifestino con un fitto programma per celebrare il 24° anniversario dell’uccisione del parroco di Brancaccio in cui spicca un solo logo, quello dell’arcidiocesi di Palermo.

martedì 1 agosto 2017

IL VATICANO: UNA RETE CONTRO MAFIA E CORRUZIONE NEL NOME DI DON PUGLISI


Un'altra esplicita presa di posizione del Vaticano su mafia e corruzione, due mali che sembrano dilagare in Italia. E' allo studio una norma che possa permettere di estendere ai condannati per corruzione la scomunica che già ha colpito i mafiosi e che è stata ribadita da Papa Francesco durante il viaggio in Calabria nel 2014. Un passo avanti verso questo obiettivo arriva da un documento approvato dalla Consulta per la Giustizia del Vaticano. Dopo il "Dibattito sulla corruzione" svoltosi in Vaticano il 15 giugno scorso, da cui «è emersa la volontà di fare fronte comune contro le diverse forme di corruzione, crimine organizzato e mafia», appunto la Consulta sulla giustizia del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale costituirà «una rete a livello internazionale». «La Chiesa nel mondo è già una rete e per questo può e deve mettersi a servizio di tale intenzione con coraggio, decisione, trasparenza, spirito di collaborazione e creatività», si legge nel documento finale del summit.  

Il documento, che è stato anticipato dall'agenzia Ansa, prende le mosse dal «No alla corruzione» che Papa Francesco ha affidato alla sua Rete mondiale di preghiera per il febbraio 2018, nel ricordo dell'omicidio del Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote e martire, «perchè coloro che hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione». «La Consulta internazionale sulla giustizia del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale - viene spiegato - orienterà quindi, a partire da settembre, le proprie iniziative guardando a tale impegno del prossimo anno».
   «La corruzione, prima di essere un atto è una condizione: di
qui, la necessità della cultura, dell'educazione, dell'istruzione, dell'azione istituzionale, della partecipazione della cittadinanza», si afferma. La Consulta «non si ridurrà a pie esortazioni, perchè occorrono gesti concreti. L'impegno educativo esige, infatti, maestri credibili, anche nella Chiesa».
   Secondo la Consulta, che riprende i contenuti del Dibattito
internazionale del 15 giugno svoltosi alla Casina Pio IV con
numerosi esperti internazionali, «non è credibile chi cerca
alleanze per privilegi, esenzioni, vie preferenziali o anche
illecite. Noi tutti diverremo irrilevanti, dannosi e pericolosi
se agiremo in questo modo. Non è credibile chi approfitta della
sua posizione per raccomandare persone spesso non
raccomandabili, sia sul piano del valore, sia sul piano
dell'onestà». Così, «l'azione della Consulta sarà educativa e
istruttiva, e si rivolgerà all'opinione pubblica e a molteplici
istituzioni per generare una mentalità di libertà e giustizia,
in vista del bene comune». E questo «soprattutto lì dove, nel
mondo, la corruzione è essa stessa sistema sociale dominante».